Ieri mi è arrivato questo messaggio. Ho chiesto il permesso di pubblicarlo perchè dice cose su cui vale la pena riflettere. Grazie a Martina e a tutti quelli che cercano, soffrendo ogni giorno, di tenere vivo il cervello.
Buongiorno prof!
Scusi se la chiamo così, in realtà non sono una Sua studentessa... ma mi piace l'idea di avere ancora un "prof"!
Per caso - o per fortuna - sono capitata sul Suo blog, e da allora lo visito più o meno tutti i giorni.
E Le vorrei dire grazie.
Leggere il Suo blog mi rimanda per un attimo alle lezioni che facevo anche io... qualche vita fa...una palestra indispensabile!!
Faccio la grafica in un piccolo studio, e anche grazie agli spunti dati da Lei cerco di combattere contro il pericolo peggiore di tutti i "creativi" (...) di professione: le incrostazioni.
Quelle incrostazioni che nel tempo ti si creano sulla parte del cervello che ha il compito, appunto, di "creare", di produrre idee non scontate, di fare sempre un passo in avanti e di non fermarsi alla prima soluzione ma di cercarne sempre qualcuna in più... A dire la verità, prof, non ho ancora capito se è una parte di cervello o piuttosto di cuore che ha queste funzioni, ma poco cambia... Il pericolo incrostazioni è sempre in agguato!
Tempi sempre più stretti, clienti poco coraggiosi e dalle pretese molto dozzinali, budget ridicoli da non sforare,... le incrostazioni tolgono aria alle idee, tarpano le ali all'entusiasmo, lentamente sclerotizzano l'immaginazione.
Insomma prof la realtà del lavoro è ben diversa da quella che i Suoi colleghi mi avevano fatto sognare nelle "session" di progettazione creativa...
Ecco allora, magari, tra uno spunto creativo e l'altro, lo dica ai Suoi studenti, che la realtà non è solo idee geniali e campagne rivoluzionarie... Magari lì per lì qualcuno La incolperà di far scricchiolare qualche sogno... ma nel tempo i Suoi studenti La ringrazieranno per quella secchiata gelata di realtà.
Io, almeno, lo farei al loro posto... Gli dica che gli stimoli non gli verranno sempre dati così automaticamente, che le belle sfide non saranno sempre bloggate e poi discusse insieme, che i suggerimenti per dare di più devono imparare a regalarseli da soli.
Perchè ci facciamo un gran bel regalo quando andiamo quotidianamente a stuzzicare "quella parte di noi che teme le incrostazioni".
Beh, allora, auguri prof, grazie ancora, e... alla prossima lezione!
Martina
1 ora fa
4 commenti:
Molto bella questa testimonianza, personalmente suggerirei di invitare questa persona a lezione a raccontare meglio la sua esperienza e sono convinto che in molti abbiano voglia di farle delle domande.
Concordo in pieno con Fabio. Aggiungo che credo, banalmente, che la cosa migliore sia unire ottimismo, perseveranza ma anche un po' di sana disillusione e realismo.
Avrete tre mesi di corso per entusiasmarvi e una vita per disilludervi. Il bilancio mi sembra accetabile, no?
Ciao!
Sono contenta chi il mio contributo sia servito.
E ci terrei a fare una precisazione: nonostante tutto sono ancora convinta che questo sia un bellissimo lavoro.
Difficile ma bellissimo.
Necessita di attenzioni continue, si alimenta grazie a una curiosità costante, ti obbliga a tenere sveglio il cervello, pretende immaginazione emozioni e ragione. Tutte insieme tutti i giorni.
E non è un privilegio questo?
Certo che costa fatica e puntualmente ci si scontra con una realtà molto meno romantica. Bisogna saperlo.
Tutto qui il senso della mia "lotta alle incrostazioni". Serve la volontà di curarla, questa cosa così delicata.
Con costanza, disillusione, ottimismo.
Con un occhio aperto sulla realtà e uno chiuso per guardare i sogni.
Non avrei altro da consigliarvi...
Buon lavoro a tutti, e auguri di cuore
Martina
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