mercoledì 31 agosto 2011

NOVAK SHARAPOVA

Sto litigando con il mio amico croato Marin. Lui sostiene che la camera iperbarica è doping - e in effetti in Italia è proibita, anche se negli USA è consentita. Io sostengo che lui accusa Djokovic perchè è serbo, mentre non avrebbe nulla da dire se fosse croato. Lui dice che io scuso Djokovic solo perchè ho puntato su di lui come winner a Flushing Meadows.
In realtà adoro Djokovic perchè, oltre che un fantastico tennista, è il nuovo entertainer del mondo del tennis: ecco come trasforma uno spot noiosissimo in un gag.

Maria Sharapova


Novak Sharapova


Conferenza stampa


Confronto


giovedì 25 agosto 2011

LA PRIMA ESTATE SENZA LIBRI. DI CARTA.

Steve Jobs oggi ha dato le dimissioni dalla Apple perchè sta molto male. Temo che dovremo presto rassegnarci alla scomparsa del più grande genio della human technology. Questa piccola riflessione è dedicata a lui.


Di solito metto in valigia un paio di libri, prima di partire per le vacanze. Uno da leggere per piacere - un bel giallo di Connelly - e uno per dovere - un libro in inglese, un saggio lasciato a metà. Di solito finisco il primo in due giorni, non apro nemmeno il secondo e mi butto su uno trovato in edicola o rubacchiato a qualcuno della compagnia.
Quest'anno non ne ho preso nessuno, ma ne avevo otto. Non libri, iBooks. Lo so che circolano da un po', ma io ci sono arrivato adesso. Scaricati una settimana prima di partire e collocati nel grazioso scaffale di legno virtuale dell'iPhone. L'Ipad non l'ho ancora adottato. Con otto libri e nessun peso da portare ero piuttosto soddisfatto e curioso. Ogni tanto guardavo lo scaffale con le copertine e mi chiedevo con quale avrei iniziato.

Adesso sono tornato. Com'è andata?

1. Tutti erano curiosi. Tutti mi hanno criticato. Ma come fai? Ma lo schermo è piccolo. Ma i libri sono meglio. Ma Kindle è meglio. Ma l'Ipad è più comodo. Per un po' ho risposto,  poi ho lasciato perdere. Non sono il promotore degli iBooks. E poi molte erano solo normali difese antitecnologiche. Poi, alla mattina c'era chi leggeva il Corriere sull'Ipad.

2. Manca di certo il senso fisico-tattile del libro. La dimensione: non sai mai bene a che punto a cui sei, se all'inizio, a metà, alla fine. C'è il numero di pagina ovviamente. Ma non è lo stesso:  gli iBooks hanno 3/4 volte più pagine, per esempio, Il Leopardo di Jo Nesbo ne ha 2091 invece che 767. Quello che manca molto è la carta e anche la persistenza visiva della copertina,  perchè non vai ogni volta allo scaffale, ma direttamente sulla pagina.

3. Più comodo o più scomodo di un libro? Con un Georgia corpo 8 (si può cambiare carattere e corpo con un click) ci stanno 17 righe ogni schermata e ci metto 15 secondi a leggere una pagina. L'iPhone si tiene comodamente con una mano, e le pagine cambiano cliccando sul loro bordo esterno, senza bisogno della 'sfogliata' che è un po' più impegnativa per il pollice. La distanza giusta per me è 30 centimetri dagli occhi, un po' meno di un libro normale. Insomma, si legge ovunque comodamente. Anche se devo ammettere che gli occhi si affaticano e a sera sono un po' irritati.

4. E' meglio portarsi anche un libro di carta come alternativa, perchè il vero problema è la batteria. L'applicazione consuma per l'illuminazione dello schermo. Noi eravamo in barca, e il generatore di notte non era in funzione, così non si poteva ricaricare come al solito in notturna. Ogni tanto dovevo interrompere la lettura e mettere in carica per qualche oretta. Quindi, in caso di navigazione sono rimasto spesso senza nulla da leggere e ho ricominciato a rubacchiare i libri di altri.

5. L'iphone fa troppe cose, e quindi bisogna stabilire delle priorità. Se si legge, non si può metterlo del deck per sentire la musica, e se si legge e si sente in cuffia si scarica rapidamente.

Alla fine della settimana ho letto tre degli otto iBooks. E continuo anche adesso che la vacanza è finita. E continuerò in futuro. E' troppo bello poter leggere in qualsiasi momento, al tavolino del bar, in autobus, in coda in autostrada, (in bagno). E anche avere sempre uno scaffale pieno.  Non rinuncerò mai del tutto ai libri di carta, certo.

Ma quest'estate qualcosa è davvero cambiato.


mercoledì 10 agosto 2011

29 MODI PER RIMANERE CREATIVI, MA NE BASTANO 3.

Eco ha scritto un libro sulla vertigine della lista. La lista sarebbe il modo con cui noi classifichiamo la realtà, e in ultima analisi la comprendiamo.
Ci sono le liste come classifiche. In Alta fedeltà, di Nick Hornby, i commessi del negozio passano il tempo a fare la classifiche dei primi 5 di qualsiasi fenomeno della discografia rock.
Poi c'è un altro tipo di lista: quella dei precetti. A cominciare dai 10 comandamenti. Le liste di consigli regnano nelle riviste, specie quelle femminili. Ce ne sono di tutti i generi.
Qui abbiamo 29 modi per rimanere creativi. Il primo è 'Compila liste'.
Li ho appena letti, e non me ne ricordo nemmeno uno. 29 sono troppi, dai, e ce ne sono almeno una ventina futili, come fai delle pause, canta nella doccia, leggi il dizionario, divertiti. Li rileggo.
Io le ridurrei a tre: Rompi le regole, fai errori, prendi rischi.
Ma non sono la stessa cosa?

martedì 9 agosto 2011

CHI SONO I PARASSITI IN ITALIA?


Se proviamo ad andare per la strada a chiedere alla gente chi sono i parassiti in Italia, sono sicuro che otto su dieci rispondono 'I politici'.
E invece no. Sono usciti - a ferragosto, tipico periodo in cui si pagano le tasse, no? - due spottini dell'agenzia delle entrate. Il primo è una favoletta sui servizi, 'Se tutti pagano le tasse, le tasse ripagano tutti'. Il secondo è un montaggio di alcune foto di parassiti, insetti, vermetti eccetera, e poi la foto di un tizio, che proprio non ha la faccia da evasore a dire il vero, ma piuttosto da portuale, definito 'Parassita sociale'.
E poi l'invito a chiedere sempre lo scontrino.
Entrambi sono di una superficialità e di una povertà narrativa assoluti. Non solo non convinceranno nessuno a pagare le tasse, ma proprio non avranno nessun tipo di effetto, nemmeno sull'opinione pubblica.
Del resto, non ci sono programmi tv, talk show, e nemmeno un pubblico in questi giorni che possa avere un minimo di reazione.
Insomma, un compitino fatto con nessuna convinzione. Gli evasori che nascondono al fisco 250 miliardi l'anno possono stare tranquilli.
Agenzia: Saatchi

venerdì 5 agosto 2011

LA GUERRILLA DI ARTURAS ZUOKAS



Arturas Zuokas è il sindaco di vilnius, Lituania. E siccome vuole andare in giro sulla pista ciclabile che ha appena realizzato, ha deciso di togliere di mezzo gli ostacoli, specie se sono Ferrari, Porsche o Mercedes. Quindi si è inventato un'azione di guerrilla - mai nome fu più adatto - per lanciare un messaggio ai vilniusani che ha fatto il giro del mondo.

E' chiaro che la Mercedes era stata appena presa da uno sfasciacarrozze e messa lì, e il proprietario che si vede nel finale, prototipo del mafiosetto baltico, è fintissimo. Ma il tank è vero, e la schiacciata dà una certa soddisfazione, a loro che la fanno e a noi che la vediamo.

Da far vedere a Pisapia.

giovedì 4 agosto 2011

OLD SPICE DI NUOVO FENOMENO YOUTUBE. MA LE VENDITE?



Ancora una volta Moustafa ha sbancato Youtube. Secondo Visible Measures Old Spice è di gran lunga il brand più cliccato della settimana. Si contano oltre 60 clips, con 17 milioni di clicks.

Ma, si chiede Adage, la popolarità del personaggio si traduce in quote di mercato? Non automaticamente, perché se l'anno scorso ci fu un boom legato a una promozione, quest'anno la curva scende un po'. Ma la leadership nel mercato resta.

E Fabio è stato massacrato.