giovedì 22 dicembre 2011

I'M DREAMING FOR A LASER CHRISTMAS


Prometto chè è l'ultimo post sul Natale. Ma volevo vedere se c'era qualche idea digital interessante.  Vodafone Irlanda ha lanciato la campagna  'Make Someone Happy' sulla Vodafone Playground Facebook page. Prima ci sono stati i 'Random Acts of Kindness', atti di gentilezza speciale verso persone suggerite sulla pagina, filmati e poi pubblicati. E poi il 'Laser Graffiti Show' , che ha coinvolto i graffitari irlandesi nel disegnare sui palazzi di varie città i messaggi lasciati sulla pagina. Facebook, con la sua capacità di integrare altri media, è il canale più usato per rilanciare le azioni di guerrilla. Ma non ho ancora capito se riesce davvero a costruire fenomeni virali, cioè se apre verso gli altri media più popolari, oppure rimane un contenitore chiuso. E anche molto affollato. 
Agenzia Cybercom

giovedì 15 dicembre 2011

CHRISTMAS IS AROUND THE CORNER



Christmas around the corner
Advertising Agency: JWT, London, UK 



Yodeling cat
Advertising Agency: The Martin Agency, USA


Holyday reaharsal
Advertising Agency: MacLaren McCann, Toronto, Canada

lunedì 5 dicembre 2011

MA A NATALE E' TUTTO BANALE?


John Lewis



Xbox

S.O.N. from WMcCann on Vimeo.


Aiuto. Stiamo entrando nella fase acuta della retorica televisiva natalizia. Orgia di Babbi Natale, slitte, renne, alberi. Un regalo speciale per chi fa qualcosa di non banale.








mercoledì 30 novembre 2011

I MIGLIORI SPOT DEL 2011 CHE NON AVEVO VISTO: NISSAN LEAF



Nell'elenco dei migliori commercial del 2011 compilato da Adweek, che incorona VW The Force come numero uno, ce ne sono alcuni che mi ero perso. Per cominciare Nissan Leaf - Gas Empowered Everything. L'idea di togliere di mezzo qualcosa per far vedere quanto è necessario - la plastica, per esempio - non è nuova. Ma qui accade il contrario: se tutto funzionasse con il gas? Fumosi motori a scoppio dappertutto. La sveglia, il phon, il microonde, il computer, l'ipod, la lavatrice, fino al più bello di tutti, il trapano del dentista. Visti attraverso lo sguardo rassegnato di un signor Nessuno, che mentre riempie di gas la sua Volt ibrida, vede una all-electric Nissan Leaf come se venisse dal futuro. Bellissimo.

TBWA\ Chiat\Day

venerdì 25 novembre 2011

PASSI TROPPO TEMPO CON LA TUA DONNA?


Bel concetto. Brutta situazione. 

Agenzia: Clemenger BBDO, Melbourne. 

IL PEGGIORE E' IL REALISMO SOCIALE NORVEGESE DEGLI ANNI '70


Finalmente. Dopo la cagata pazzesca di Fantozzi, ecco un altro giudizio definitivo, sul cinema scandinavo degli anni '70. 


Altri film sul cinema: Canal Plus


Advertising Agency: Try/Apt, Norway
Copywriter: Lars Joachim Grimstad
Art Director: Egil Pay
Account director: Lars Mitlid
Account manager: Marte Heiersted
Director: Joachim Trier
Production Company: One Big Happy Family
Producers: Mone MikkelsenHelene Hovda Lunde
Special FX: Storm Productions
Post Production: Shortcut

martedì 22 novembre 2011

OLD SPICE. SMELL BETTER THAN YOURSELF



'We voted and watched videos demanding isaiah to remain as old spice guy and dam it we want videos with isaiah as the old spice guy' (commento su Youtube)


Agency: Wieden & Kennedy Portland

venerdì 18 novembre 2011

UNHATE.

Tre diverse cose di cui parlare, mettiamole insieme. La campagna di Benetton: l'idea è veramente banale, ma il coraggio di realizzarla no. Quale cliente l'avrebbe? Piuttosto, mi piace poco Unhate. Altra cosa, per esempio, dal bellissimo Hopenaghen di qualche anno fa.

La polemica a Milano sulla campagna di un'auto 'L'unica regola è che non ci sono regole'. Capisco il dolore del padre, ma credo abbia ragione un commentatore: il claim si riferisce al fatto che l'auto ha due porte su un lato e una sull'altro.


E poi uno spot australiano con persone che incontrano se stessi, un po' meno sani. Ma si può guardare in un altro modo: c'è un altro noi stessi un po' più povero, più sofferente, più vecchio, più sfigato. Oppure uno un po' più bello, più in forma, più fortunato. Noi, quale dei due siamo?

giovedì 17 novembre 2011

ANCORA UN DOMINO EFFECT. MA POI BASTA.



Come collezionista di spot con l'effetto domino non potevo ignorarlo. Ma non c'è nulla di nuovo, è lungo e noiosetto. E qua e là sembra finto. Chi vuole entrare nella mia collezione deve fare di molto meglio.


mercoledì 16 novembre 2011

OBERMUTTEN E LA SUA BACHECA



Chi ha mai sentito parlare di Obermutten? Io no, prima di oggi. Ma da circa un minuto sono un fan, e presto, ci conto, sarò tra le facce della loro bacheca. Che non è solo quella virtuale: è di solido legno, e sta all'ingresso del paese. Una piccola idea, ma molto efficace. Come si racconta nel video, 79 abitanti e 10 mila fans. Che spero non decidano di invaderlo.
Ah, l'idea non è dei simpatici svizzerotti, ma della Jung von Matt.
E questo toglie tutto il fascino.

Mi ricorda anche uno spot di qualche anno fa del villaggio in cui non succede niente.


giovedì 3 novembre 2011

LOVE THE GAME, NO MATTER WHAT





Ho giocato a basket per anni. Livello molto, molto basso. E spesso centro panchina. Ma una delle cose più belle è stato calcare i playground in giro per il mondo. A volte con un vero quintetto: andavamo in vacanza insieme e ci presentavamo al campetto in ordine sparso, per poi metterci nella stessa squadra. Mi ricordo di partitelle vinte contro gente grossa il doppio e vecchia la metà, in Jugoslavia (quando esisteva), Grecia, Martinica, Spagna, Francia. Ho giocato poi quando mi è capitato a Manhattan, Parigi, Londra, in Messico, Guatemala, Cecoslovacchia e chissà dove altro. E sono sempre riuscito a fare un bel passaggio, un bel terzo tempo, un bel canestro. Chi se ne frega se non ho giocato in una serie accettabile. Love the game, no matter what. Starring Dwyane Wade, Chris Paul, and Carmelo Anthony. 


Wieden + Kennedy, New York, USA

martedì 25 ottobre 2011

ATTENZIONE, I DITTATORI POSSONO TORNARE!



Le cadute di dittatori sono diventate piuttosto frequenti ultimamente. Questo poster dell'odiato presidente Bel Alì era affisso a Tunisi per invitare la gente ad andare a votare.  In Tunisia il voto è stato lo scorso weekend,  il Marocco votera' il 25 novembre, poi sara' la volta dell'Egitto e nell'aprile 2012 tocchera' all'Algeria. Seguirà, spero presto, la Libia. Certo, il nordafrica può in questo modo islamizzarsi nel giro di pochi mesi. La democrazia è sempre un rischio. Ma bisogna correrlo. Senza il voto popolare, come dice il cartello, i dittatori possono ritornare. 



martedì 18 ottobre 2011

martedì 11 ottobre 2011

THE CRAZY ONE


Il Macintosh mi ha cambiato la vita. La prima versione, del 1984, quella che per scrivere un documento in word bisognava fare swapping con il disco sistema perchè non c'era abbastanza memoria. Quindi sarò sempre grato a Steve Jobs, senza di lui non mi sarei mai innamorato di un computer.

Per ricordarlo ecco cinque commercial che, ognuno a suo modo, hanno lasciato il segno anche nell'advertising. Ho lasciato Think Different per ultimo, perchè non rappresenta solo l'anima della apple, ma è soprattutto il testamento spirituale del suo fondatore.


Mac Air Envelope


Get a Mac


Ipod rock



1984



Think Different

MENO VERITA' PER TUTTI.


Della nuova campagna del PDL, la prima senza Berlusconi, mi colpisce questo soggetto. Gli altri manifesti sono più generici: ami davvero il tuo paese, vuoi dare forza all'Italia, vuoi difendere la tua libertà sono ormai espressioni talmente generiche e vuote che non vogliono più dire nulla.

Meno tasse per tutti almeno era una promessa forte, il problema è che se fai una promessa concreta e poi non la mantieni la gente se ne accorge. E quindi meglio parlare di massimi sistemi.

Ma la frase sul vero e sul falso, ecco, quella mi dà un disagio quasi fisico. La politica ha dato di sé un'immagine così falsa, tra dichiarazioni e smentite, proclami pubblici e comportamenti privati, corruttele, favori, che non è più nemmeno accostabile a un qualunque concetto di verità. A destra come a sinistra.

E poi, chiedere di iscriversi al il popolo della libertà è pure sgrammaticato.




martedì 27 settembre 2011

SORRY FOR WORSENING OURSELVES




Hans Brinker Budget hotel è un caso di scuola. Il suo concetto, 'il peggiore hotel del mondo', gli ha guadagnato un'immagine molto cool tra i ragazzi in giro per il mondo con budget molto limitato. Ecco i soggetti della nuova campagna. Sorry per non credere sia così scassato.

Creative Director: Erik Kessels Creatives: Erik Kessels, Dave Bell, Christian Bunyan

lunedì 19 settembre 2011

IMAGE IS EVERYTHING?



A volte un claim diventa una gabbia. Questo commercial è del 1988. Andre Agassi aveva 18 anni, era una promessa del tennis americano e un ribelle a tutte le regole. Giocava con i calzoncini di jeans e i pants rosa, la coda di cavallo e l'allungo biondo. Nonostante il grande talento, per anni non riuscì a vincere uno slam, e 'Image is everything' gli rimase addosso per anni come segno del suo fallimento.
Ma lo stesso claim a un certo punto diventò una sfida. Andre decise di dimostrare al mondo intero che non era un bluff. Cambiò allenatore. Cambiò gioco. Cambiò look: taglio a zero.
'My hair has been the crux of my public image, and my self-image. Now i feel well rid of it. I feel true. I feel free. And I play like it'.
Leggete 'Open', se siete tennisti, e anche se non lo siete. E' un libro bellissimo.

lunedì 12 settembre 2011


WHERE WERE YOU WHEN YOU HEARD THE NEWS?


BBC: News On Your Mobile di hourigan



(Sì, è un post che ho già fatto. Ma ho deciso che lo rimetterò ogni anno, l'11 settembre). 
Sono sicuro che te lo ricordi: dov'eri l'11 settembre del 2001? Se lo ricordano tutti. Io ero perso in una lunga, noiosa riunione con il marketing di un'azienda, al settimo piano di un palazzo bianco nel centro di Milano, mi ricordo anche l'irritazione crescente per una serie di obiezioni insulse che stavano distruggendo un'idea - quando un tipo è entrato e ci ha detto: un aereo ha centrato le torri gemelle a New York. Cosa? Chi? Non si sa bene, un incidente, un dirottamento, ci sono migliaia di morti. Ma qualcuno, molto ligio, sembra impossibile, ma ha detto: su, per favore, finiamo il nostro meeting! Io ero già via con la testa. Dopo un po' rientra: un altro aereo, e uno sul pentagono, e altri sono in volo. A questo punto nessuno riesce più a stare seduto, la riunione viene aggiornata, mi ricordo perfettamente che sono sceso, i taxi non si trovavano, c'era un silenzio irreale, la gente guardava le tv nelle vetrine. Era un bel pomeriggio di settembre, ho fatto a piedi una mezz'ora di strada, e guardavo in cielo, con una sensazione di imminente catastrofe, guardavo il cielo pensando che da un momento all'altro avrei visto, come in uno dei miei incubi, un aereo che esplode, e i pezzi mi precipitano davanti.
Dov'eri, quel giorno? 

giovedì 8 settembre 2011

ESCLUSO RICCARDI


Preso dal fantastico blog Umarells ecco il Riccardi che vuole avere la casella della posta piena di pubblicità. Sostiene che lo fa a difesa dei poveracci che distribuiscono i volantini, i quali perderebbero quelle due lire che guadagnano, che a lui interessa tutto sommato leggere le offerte dell'ipercoop.
E che la pressione delle riunioni condominiali per prendere decisioni unanimi non è democratica.
Riccardi. Per alcuni un eroe della resistenza umana, per molti altri uno scassamaroni biblico. Senz'altro un prototipo di umarell da antologia.

martedì 6 settembre 2011

THE FACEBOOK FATIGUE

Ieri sera ho rivisto The social network. Mark parla con Sean Parker e Eduardo Saverin, Wardo vuole monetizzare inserendo pubblicità mentre Mark non è d'accordo. Parker a un certo punto dice 'Facebook it's cool. The ads are not cool'.
Le statistiche dicono che FB ha 750 milioni di active users, ma nei paesi più connessi - US, Canada, UK - la crescita sta declinando. Da un ritmo del 7% al mese a quello dell'1.7%. E molti utenti si sono cancellati.
Sentivo dire in questi giorni 'Ah, Facebook, ormai è out'. E' vero che si sta visibilmente trasformando, diventa più impersonale e commerciale. E non tutto funziona al primo colpo. I servizi Places e Marketplace stanno per essere disattivati.
L'eccitazione di incontrare vecchi amici, farsene di nuovi, controllare lo status si affievolisce. Troppi contatti alla fine stancano: è la 'facebook fatigue'.
E a proposito di monetizzare, nel 2012 ci sarà la quotazione in Borsa, con un valore previsto di 100 miliardi di dollari. Ma le voci degli ultimi mesi stanno mettendo in dubbio questo obiettivo. Certo, l'attacco alla Cina non è ancora avvenuto. Ma se il successo nei paesi più sviluppati si sta sgonfiando, ci può essere un effetto domino al contrario. I fenomeni web - penso a Second Life o a Myspace - sono molto veloci nel nascere, ma spesso anche nel declinare. Come nella Slow tuesday night di Richard Lafferty.

mercoledì 31 agosto 2011

NOVAK SHARAPOVA

Sto litigando con il mio amico croato Marin. Lui sostiene che la camera iperbarica è doping - e in effetti in Italia è proibita, anche se negli USA è consentita. Io sostengo che lui accusa Djokovic perchè è serbo, mentre non avrebbe nulla da dire se fosse croato. Lui dice che io scuso Djokovic solo perchè ho puntato su di lui come winner a Flushing Meadows.
In realtà adoro Djokovic perchè, oltre che un fantastico tennista, è il nuovo entertainer del mondo del tennis: ecco come trasforma uno spot noiosissimo in un gag.

Maria Sharapova


Novak Sharapova


Conferenza stampa


Confronto


giovedì 25 agosto 2011

LA PRIMA ESTATE SENZA LIBRI. DI CARTA.

Steve Jobs oggi ha dato le dimissioni dalla Apple perchè sta molto male. Temo che dovremo presto rassegnarci alla scomparsa del più grande genio della human technology. Questa piccola riflessione è dedicata a lui.


Di solito metto in valigia un paio di libri, prima di partire per le vacanze. Uno da leggere per piacere - un bel giallo di Connelly - e uno per dovere - un libro in inglese, un saggio lasciato a metà. Di solito finisco il primo in due giorni, non apro nemmeno il secondo e mi butto su uno trovato in edicola o rubacchiato a qualcuno della compagnia.
Quest'anno non ne ho preso nessuno, ma ne avevo otto. Non libri, iBooks. Lo so che circolano da un po', ma io ci sono arrivato adesso. Scaricati una settimana prima di partire e collocati nel grazioso scaffale di legno virtuale dell'iPhone. L'Ipad non l'ho ancora adottato. Con otto libri e nessun peso da portare ero piuttosto soddisfatto e curioso. Ogni tanto guardavo lo scaffale con le copertine e mi chiedevo con quale avrei iniziato.

Adesso sono tornato. Com'è andata?

1. Tutti erano curiosi. Tutti mi hanno criticato. Ma come fai? Ma lo schermo è piccolo. Ma i libri sono meglio. Ma Kindle è meglio. Ma l'Ipad è più comodo. Per un po' ho risposto,  poi ho lasciato perdere. Non sono il promotore degli iBooks. E poi molte erano solo normali difese antitecnologiche. Poi, alla mattina c'era chi leggeva il Corriere sull'Ipad.

2. Manca di certo il senso fisico-tattile del libro. La dimensione: non sai mai bene a che punto a cui sei, se all'inizio, a metà, alla fine. C'è il numero di pagina ovviamente. Ma non è lo stesso:  gli iBooks hanno 3/4 volte più pagine, per esempio, Il Leopardo di Jo Nesbo ne ha 2091 invece che 767. Quello che manca molto è la carta e anche la persistenza visiva della copertina,  perchè non vai ogni volta allo scaffale, ma direttamente sulla pagina.

3. Più comodo o più scomodo di un libro? Con un Georgia corpo 8 (si può cambiare carattere e corpo con un click) ci stanno 17 righe ogni schermata e ci metto 15 secondi a leggere una pagina. L'iPhone si tiene comodamente con una mano, e le pagine cambiano cliccando sul loro bordo esterno, senza bisogno della 'sfogliata' che è un po' più impegnativa per il pollice. La distanza giusta per me è 30 centimetri dagli occhi, un po' meno di un libro normale. Insomma, si legge ovunque comodamente. Anche se devo ammettere che gli occhi si affaticano e a sera sono un po' irritati.

4. E' meglio portarsi anche un libro di carta come alternativa, perchè il vero problema è la batteria. L'applicazione consuma per l'illuminazione dello schermo. Noi eravamo in barca, e il generatore di notte non era in funzione, così non si poteva ricaricare come al solito in notturna. Ogni tanto dovevo interrompere la lettura e mettere in carica per qualche oretta. Quindi, in caso di navigazione sono rimasto spesso senza nulla da leggere e ho ricominciato a rubacchiare i libri di altri.

5. L'iphone fa troppe cose, e quindi bisogna stabilire delle priorità. Se si legge, non si può metterlo del deck per sentire la musica, e se si legge e si sente in cuffia si scarica rapidamente.

Alla fine della settimana ho letto tre degli otto iBooks. E continuo anche adesso che la vacanza è finita. E continuerò in futuro. E' troppo bello poter leggere in qualsiasi momento, al tavolino del bar, in autobus, in coda in autostrada, (in bagno). E anche avere sempre uno scaffale pieno.  Non rinuncerò mai del tutto ai libri di carta, certo.

Ma quest'estate qualcosa è davvero cambiato.


mercoledì 10 agosto 2011

29 MODI PER RIMANERE CREATIVI, MA NE BASTANO 3.

Eco ha scritto un libro sulla vertigine della lista. La lista sarebbe il modo con cui noi classifichiamo la realtà, e in ultima analisi la comprendiamo.
Ci sono le liste come classifiche. In Alta fedeltà, di Nick Hornby, i commessi del negozio passano il tempo a fare la classifiche dei primi 5 di qualsiasi fenomeno della discografia rock.
Poi c'è un altro tipo di lista: quella dei precetti. A cominciare dai 10 comandamenti. Le liste di consigli regnano nelle riviste, specie quelle femminili. Ce ne sono di tutti i generi.
Qui abbiamo 29 modi per rimanere creativi. Il primo è 'Compila liste'.
Li ho appena letti, e non me ne ricordo nemmeno uno. 29 sono troppi, dai, e ce ne sono almeno una ventina futili, come fai delle pause, canta nella doccia, leggi il dizionario, divertiti. Li rileggo.
Io le ridurrei a tre: Rompi le regole, fai errori, prendi rischi.
Ma non sono la stessa cosa?

martedì 9 agosto 2011

CHI SONO I PARASSITI IN ITALIA?


Se proviamo ad andare per la strada a chiedere alla gente chi sono i parassiti in Italia, sono sicuro che otto su dieci rispondono 'I politici'.
E invece no. Sono usciti - a ferragosto, tipico periodo in cui si pagano le tasse, no? - due spottini dell'agenzia delle entrate. Il primo è una favoletta sui servizi, 'Se tutti pagano le tasse, le tasse ripagano tutti'. Il secondo è un montaggio di alcune foto di parassiti, insetti, vermetti eccetera, e poi la foto di un tizio, che proprio non ha la faccia da evasore a dire il vero, ma piuttosto da portuale, definito 'Parassita sociale'.
E poi l'invito a chiedere sempre lo scontrino.
Entrambi sono di una superficialità e di una povertà narrativa assoluti. Non solo non convinceranno nessuno a pagare le tasse, ma proprio non avranno nessun tipo di effetto, nemmeno sull'opinione pubblica.
Del resto, non ci sono programmi tv, talk show, e nemmeno un pubblico in questi giorni che possa avere un minimo di reazione.
Insomma, un compitino fatto con nessuna convinzione. Gli evasori che nascondono al fisco 250 miliardi l'anno possono stare tranquilli.
Agenzia: Saatchi

venerdì 5 agosto 2011

LA GUERRILLA DI ARTURAS ZUOKAS



Arturas Zuokas è il sindaco di vilnius, Lituania. E siccome vuole andare in giro sulla pista ciclabile che ha appena realizzato, ha deciso di togliere di mezzo gli ostacoli, specie se sono Ferrari, Porsche o Mercedes. Quindi si è inventato un'azione di guerrilla - mai nome fu più adatto - per lanciare un messaggio ai vilniusani che ha fatto il giro del mondo.

E' chiaro che la Mercedes era stata appena presa da uno sfasciacarrozze e messa lì, e il proprietario che si vede nel finale, prototipo del mafiosetto baltico, è fintissimo. Ma il tank è vero, e la schiacciata dà una certa soddisfazione, a loro che la fanno e a noi che la vediamo.

Da far vedere a Pisapia.

giovedì 4 agosto 2011

OLD SPICE DI NUOVO FENOMENO YOUTUBE. MA LE VENDITE?



Ancora una volta Moustafa ha sbancato Youtube. Secondo Visible Measures Old Spice è di gran lunga il brand più cliccato della settimana. Si contano oltre 60 clips, con 17 milioni di clicks.

Ma, si chiede Adage, la popolarità del personaggio si traduce in quote di mercato? Non automaticamente, perché se l'anno scorso ci fu un boom legato a una promozione, quest'anno la curva scende un po'. Ma la leadership nel mercato resta.

E Fabio è stato massacrato.

venerdì 29 luglio 2011

OLD SPICE, ATTO TERZO. MOUSTAFA vs FABIO

Certo che i creativi di Wieden & Kennedy, dopo aver vinto due Cannes di fila, adesso non possono permettersi di lasciare afflosciare la campagna più popolare del secolo. Quindi hanno lanciato questo match: Moustafà contro Fabio. Il nuovo modello è l'italiano Fabio Lanzoni, capello biondo lungo, abbronzato e seduttore iperbolico. Virile come una zia.







E poi è iniziata la sfida: Mano a mano en el bano, iniziata su internet martedì a mezzogiorno. Aspettiamo gli sviluppi.





venerdì 22 luglio 2011

ANSWER ME, MY LOVE. KEITH JARRETT TRIO IN MILAN, JULY 2011

Il jazz è fuori tema in questo blog? Secondo me, no. 

Keith Jarrett Trio, Milano, Teatro Arcimboldi, 21 luglio 2011

Ero tornato da Juan les Pins piuttosto deluso. Il concerto alla Pinede Gould quest’anno era sembrato – a me e agli amici di sempre – fiacco e impreciso. Stanno invecchiando, ci siamo detti. Non lo seguiremo ancora per molto, ci siamo ripetuti. L’amarezza è stata addolcita solo dal secondo e terzo giro di crepes della serata. Poi, da Napoli due giorni dopo Enzo mi racconta di un San Carlo in estasi. Vuoi vedere che invece. E allora, a Milano ci vado con molti dubbi ma qualche attesa. Anche perché non ho mai messo piede agli Arcimboldi.

Alla fine di un pomeriggio inondato di luce attraverso Milano già un po’ in vacanza per atterrare all’Harry’s bar fuori dalla biglietteria, dove l’ultimo tavolino di fuori l’ha appena preso Manfred Eicher con la sua chioma bianca e fluente nonostante i quasi settanta’anni. E’ un po’ straniante un teatro così europeo nel borgo di Greco, mi sembra di essere all’Auditori di  Barcellona o alla Philarmonie di Berlino. Molto bello, fuori e dentro.

Sono nella galleria alta, il palco è un po’ lontano, effetto terzo anello di San Siro, ma si sente benissimo. Jarrett – camicia rossa rossa - Gary e Jack entrano alle nove e un quarto. La sala non è proprio piena. Attacca con una bella versione di All of you. Bene, sembra tonico, ci diciamo. Poi, Summertime, che aveva già fatto a Juan, ma con tutt’altro piglio. Ehi, sembra serata. Continua con Stars fell in Alabama – pezzo con non riconosco mai se non mi aiuta Giangi -, poi un pezzo blues che non identifichiamo, e finisce il primo set con I’gonna laugh you right out of my life. Applausi convinti.

La solita batteria un po’ invadente di De Johnette e il basso di Peacock che ormai è un po’ evanescente – ma Jarrett è in forma. Energico, scattante, suona in piedi e si contorce come ai bei tempi, piazza delle scale a velocità stellare e poi fa cantare il piano. E’ un piacere aspettare il secondo tempo, stasera. Anche perché poi riesco a infilarmi in platea, quinta o sesta fila, dove Enzo mi segnala qualche posto libero.

Si riparte con una interlocutoria Life is just a bowl of cherries, giusto per mescolare le carte. Seguita poi da una meravigliosa, emozionante Answer me my love, suonata con una delicatezza e ricchezza di sfumature e un tocco sublime che mi commuovono. E infatti, alla fine del pezzo l’applauso non finisce più. Segue Solar, con un lungo assolo un po’ esitante all’inizio di Jack, e poi una straordinaria versione di When will the blues leave, così diversa da tutto il resto della serata, quasi free nella sua libertà, trascinante e selvaggia. Gary si trasfigura e va in estasi nel corso del pezzo.

Difficile riprendersi dopo. Ci vuole qualcosa di un po’ leggero. Tennessee Waltz è perfetta, certo non per quelli che l’hanno sentita cinquanta volte, ma la sala apprezza. I tre vecchietti si alzano, ringraziano il pubblico osannante e escono. Nonostante molti flash, ritornano in scena più volte finche non si risiedono, prima per la classica Things ain’t what they used to be, e una seconda volta. Noi pensiamo che ovviamente faranno la solita chiusura con When I fall in love, ma Jarrett decide di deliziarci con Once upon a time.

Puro piacere. La gente si alza in piedi. Applaude, pesta i piedi, urla, fischia. Fotografa. Jarrett non fa una piega. Un ultimo inchino poi si accendono le luci. Sono le undici e venti. Steve appare sul palco, con una barba bianca incolta, ci dice che Jarrett stasera non riceve nessuno perché l’aeroporto sta per chiudere. ‘Please, tell him it has been a wonderful one’. ‘Ok, see you in Spain’. Nei sei concerti di questa tournèe estiva – Copenhagen, Strasburgo, Parigi, Juan, Napoli, Milano – ha suonato pezzi sempre diferenti. La sua memoria musicale è mostruosa.

Vedo facce sorridenti, sorprese, ‘ma che bello!’ qualcuno dei neofiti mi dice ‘ma di solito non fa lo stronzo?’, Enzo è raggiante come me, amici arrivano per dire la loro soddisfazione, ‘ è la prima volta che lo sento, sono strabiliato!’, Giangi fa come al solito il purista – ‘se non avesse fatto quella versione di When will the blues sarebbe stato un concerto inutile, vuoi mettere i concerti degli anni ’80, per esempio Den Haag dell’86…’. Lo perdoniamo. Ha sentito 120 concerti di Jarrett. Può permetterselo.

Ma poi che bello rimanere lì fino a tardi davanti al teatro a capire che non c’è nessuno in giro come lui, che la nostra passione non è finita. Che dopodomani c’è Barcellona e non ci andiamo solo per le tapas del Bilbao Berria. Dietro di noi, Stefano Bollani commenta il concerto. Non sentiamo cosa dice. Sono andato  nell’ultimo mese tre volte a sentirlo, in solo, in trio, in chiacchiere musicali. Bravo, niente da dire, divertente, istrionico. Curiosità, anche attesa, vediamo cosa vuol fare. Affetto, è italiano. Ammirazione, la tecnica è straordinaria.

Ma l’amore è un’altra cosa.

---
Setlist

All of you
Summertime
Stars fell in alabama
Blues?
I’gonna laugh you right out of my life

Life is just a bowl of cherries
Answer me my love
Solar
When will the blues leave
Tennessee waltz
Things ain’t what they used to be
Once upon a time

mercoledì 6 luglio 2011

CANAL PLUS E ORANGE: LO STESSO FILM?



Può darsi che io non ci abbia capito niente. Ma a me sembra che Orange e Canal Plus stiano lavorando più o meno sulla stessa idea.
Non so nemmeno chi ha cominciato prima.
Di Orange mi ricordo un meraviglioso Rewind, oro a Cannes nel 2008. E poi c'è questo Hussars. E' proprio questo che secondo me somiglia troppo al concetto di Canal+.
Di Canal Plus impossibile dimenticare il fantastico La marche de l'emperor, ma anche Wff e Closet.
Orange è di Publicis Conseil. Canal+ è di BETC Euro RSCG.   
Adesso che li riguardo, però, Canal+ è meglio. 



Orange Rewind




giovedì 30 giugno 2011

LA FINE DI MYSPACE E L'EFFETTO WINDSURF


Myspace sta per essere venduto a 30 milioni di dollari, dopo che era stato pagato da Murdoch 580 milioni nel 2005. Sembrava fosse il futuro, e invece è bastato il successo di Facebook per demolirlo.

Io m'ero iscritto a Myspace quasi subito - e non l'ho mai usato. Troppo difficile. Mentre Facebook è talmente facile che lo può usare chiunque. Facebook ha 600 milioni di users, e marcia con un ritmo di sviluppo spaventoso. Ma io voglio dire una cosa qui, oggi, e poi voglio rileggerla fra un paio d'anni.

Mentre non potrei più vivere senza Google, potrei benissimo vivere senza Facebook. In fondo, diventa ogni giorno meno necessario. Una volta capito il giochino, e cosa ci si può fare, viene piuttosto a noia. Certi giorni lo apro solo perchè ho delle notifiche. Più si allarga il numero degli amici, più diventa affollato e irrilevante.

Certo, i ragazzini ci vivono attaccati. Certo, passando per l'open space in agenzia vedo parecchi schermi aperti sulle faccine. Ma io ho la sensazione che a un certo punto, dopo aver conquistato un miliardo di utenti, comincerà a sgonfiarsi. Non ho consultato futurologi o previsioni tecnologiche, quindi di sicuro qualcuno l'ha già detto con migliori argomenti.

Io lo chiamerei 'effetto windsurf'. All'inizio degli anni 80 il windsurf ebbe un successo tale che tutti lo provavano e lo compravano. Mi ricordo che nel tratto di lago dove andavo io era pieno di principianti sulle tavole. Per alcuni anni il fenomeno è andato avanti. Poi si è specializzato, sono arrivati i surf più leggeri, è diventato più difficile controllarli, ed è rimasta attiva solo la tribù dei veri windsurfisti, che si ritrovano alle sei di mattina a prendere il vento a Campione del Garda o a Torbole.

Insomma, io credo che a un certo punto vorremo staccarci dai nostri laptop, iphone, ipad, da mail e sms e  tornare a vivere un po' più sconnessamente. Intanto, oggi Google ha lanciato Google+, una serie di servizi orientati al social networking - per fare concorrenza a Facebook e Twitter.

E stavolta non lo provo.

lunedì 27 giugno 2011

CANNES 2011. WRITE THE FUTURE



Molti facevano il tifo per VW The Force, ma ha giustamente vinto Nike Write The Future. Certo, il piccolo Dart Vader è stato un fenomeno virale - ma anche i bambini che ruttano e i gattini che cadono fanno milioni di views su Youtube. Write the future è una campagna con un bel concetto, l'alternativa successo/fallimento raccontata con grande umorismo, e con una esecuzione magnifica. In più, pur essendo nuova, è perfettamente coerente con la mitologia Nike della sfida.
The Force ha preso un oro, e va bene così.
Mentre nel Film craft si è affermato il film Puma 'After hours athletes.



C'è da segnalare che Jay-Z di Droga 5 ha vinto anche l'Integrated, meritatamente, mentre il Titanium non è stato assegnato. Solo tre Leoni, uno sempre a Jay-Z, uno a un nuovo episodio della Fun Theory, 'The speed camera lottery', e il terzo a American Rom, già Grand Prix Activation.

C'era anche un nuovo premio: la Creative Effectiveness, che è stato vinto da Abbot Mead Vickers BBDO Londra per la campagna 'sandwich' delle patatine Walkers. Interessante il criterio di selezione: vedere quale tra i premiati  dello scorso anno aveva avuto la maggiore efficacia sulle quote di mercato. 'Sandwich' aveva avuto un oro per il Direct nel 2010, e i risultati - validati da Price Waterhouse - sono stati rilevanti: 26% in più nelle vendite.



Qualcuno ha commentato che questa edizione di Cannes è stata quella con meno pubblicità, e più creatività. Credo che voglia dire che si sono consolidati nuovi paradigmi creativi che vanno oltre la solita advertising. E che la creatività deve includere l'efficacia. Forse il nuovo nome, Festival della Creatività, ha funzionato.

giovedì 23 giugno 2011

CANNES 2011. CYBER GRAND PRIX: OLD SPICE RESPONSES, WILDERNESS DOWNTOWN, PAY WITH A TWEET

Finalmente abbiamo azzeccato qualcosa. Tutti i tre casi erano nelle nostre predictions, ma anche in quelle di molti altri osservatori. Insomma, non era così difficile, e non lo è stato nemmeno per la giuria. Il presidente della giuria, Nick Law, ha detto: 'I lavori erano interessanti e innovativi - non la solita sfilza di trucchi che ci eccitavano in passato, ma buona e solida innovazione che aiuta davvero lo sviluppo dei brand'. (Da notare che sono tutti tre targati US).

Questa cosa mi piace: i premi assegnati fino ad oggi valutano non solo la creatività, ma anche i risultati. Ma forse perchè sono i premi per discipline non 'classiche'. E infatti già montano le polemiche sull'argento assegnato all'Italia per l'annuncio Durex in stampa. Che secondo alcuni è il solito fake, secondo altri è uscito ma due volte - addirittura l'agenzia sostiene che la sua politica è stata di non farlo vedere in giro per non bruciarlo. In quest'ottica, che bene avrà fatto al brand? Sempre che Durex lubrificante sia un brand. Sembra un fake anche quello.

OLD SPICE RESPONSES- Wieden & Kennedy
Il seguito di The man your man could smell like, trionfatore dello scorso anno non solo al festival ma nel mercato, è una serie di 186 brevi video youtube messi su FB in risposta ad altrettante domande degli utenti. Che hanno fatto diventare il canale Youtube di Old Spice il numero uno e raddoppiato le vendite di prodotto.



WILDERNESS DOWNTOWN- Google Lab, Radical Media
Video musicale interattivo creato dal Google Lab per promuovere il videoclip degli Arcade Fire We used to wait, ma anche il browser Google Chrome. Usando l'indirizzo dell'utente, le finestre multiple e le mappe di Google viene fuori una specie di viaggio nostalgico nei propri luoghi del passato.



PAY WITH A TWEET - R/GA, Innovative Thunder
Per promuovere il libro 'Oh my God what happened', gli autori hanno introdotto il tweet come forma di pagamento. Tweetando il libro si otteneva una copia gratuita online. Il sistema ha avuto un tale successo che è poi stato utilizzato da persone e società per promuovere i propri lavori o brands.

CANNES 2011. A SCUOLA DI COREANO

Pasquale Diaferia sta seguendo in diretta Cannes con alcuni pezzi illuminanti. Ecco l'ultimo.



'Nel Gala di martedì sera il Grand Prix Media è stato assegnato alla Korea per la campagna Tesco di Cheil Advertising (si pronuncia con una C dolce come quella di Cielo). Passa la notte e la sigla asiatica tiene un seminar sulla Smart Tv. Sono le 9,30, e per i ritmi del festival è come se fosse il primo albeggiare. Ti aspetti pochi eroi all’ascolto, invece la Sala Debussy da qualche migliaio di posti è praticamente piena. Cerchi occhi a mandorla e incroci soprattutto europei ed americani. Cominci a capire che l’agenzia, la InHouse della Samsung, ha lavorato veramente bene in questi ultimi anni. Poi ascolti i due speaker, e percepisci il segnale debole: i grandi clienti, che già avevano preso in mano il drive della comunicazione, adesso schiacciano sull’accelleratore.

Aveva cominciato la P&G 10 anni fa: il CEO si presentò al festival, circondato dai direttori creativi delle sue agenzie. Ricordo Paul Arden della Saatchi che ascoltava rapito il suo cliente: “Abbiamo capito che la creatività è un asset che può fare la differenza anche per grandi aziende come la nostra”. Oggi si arriva all’evoluzione della specie, mentre Jason Choi, Head of Strategic Planning & Global CrossOver di Cheil, spiega in fluido inglese cosa sta succedendo alla tv. Ma soprattutto alla pubblicità.

Gli ultimi 5 anni sono stati caratterizzati dalla presenza di piattaforme web, da Yahoo ad iTunes, che raccoglievano pubblicità e addirittura proponevano nuove modalità creative, come il GoggleLab, in evidente concorrenza con le agenzie tradizionali. Da ieri si può ufficialmente considerare aperto un nuovo periodo: quello in cui sono i grandi clienti, in questo caso la Samsung, a lanciare sul mercato agenzie di comunicazione di loro proprietà e proporre addirittura piattaforme tecnologiche che diventano supporti per la comunicazione di altri clienti. Insomma, cliente/agenzia/editore/produttoredicontenuti/concessionariadipubblicità, tutto in un’unica insalatiera e con un solo proprietario.

E dire che il coreano comincia da una battuta quasi conservativa: “La TV non è morta”, degna di un direttore creativo italiano sui 60 che prova a farti girare ancora oggi uno spot anni’80. Ma Choi è giovane, vestito come un gagà napoletano e disegna il futuro. Dove c’è un Tv maxi schermo che è in realtà come un grande smart phone, in cui lavorano una serie di Application di intrattenimento, informazione, sport, educazione, social netwok . Solo lo scorso febbraio ne sono state scaricate 5 milioni, mettendo Samsung tra le Global Top 10 Apps, in compagnia di YouTube, Goggle Maps e simili. D’altronde, nelle classifiche dei download dei paesi industrializzati ci sono soprattutto Application video di tipo Premium. Facile quindi capire che il business sarà lì, nei contenuti. E da creativo mi compiaccio, perché sempre da chi ha le idee si deve passare, per nostra fortuna.

Ma è stata la parte più commerciale, quella che mi ha impressionato. Choi si è speso esempi di comunicazione innovativa di grandi clienti come Bmw , H&M, Loreal. Ha illustrato una varietà di servizi degni della migliore web agency: Display Adv, InApp Adv, Branded Apps, Rich Media, Ad Serving, Ad Tracking & Measuring. Ha mostrato attività istituzionali e promozionali da multinazionale strutturata: dalla vendita di pizza a domicilio mentre guardi il SuperBowl in tv fino alle attività di brand social networking.

Morale: si faceva dell’ironia quando riferivo le volontà creative di P&G. Poi è arrivata la loro valanga di Leoni d’Oro. Si sorrideva quando segnalavo che le grandi piattaforme rubavano il mestiere alle agenzie. Poi il Goggle Lab ha assunto un direttore creativo da Ogilvy e Sorrel ha protestato proprio qui al Festival 3 anni fa. Adesso arriva la Samsung: con la loro InHouse vincono un Grand Prix come agenzia, presentano la nuova smart technology, vendono innovativa pubblicità tv.

Mentre come al solito voi dimostrate scetticismo, io un corso accelerato di coreano lo vado a fare.

CANNES 2011 OUTDOOR/PRESS. SAMSONITE HEAVEN & HELL


Fantastico concetto e splendida realizzazione per questa campagna di Samsonite realizzata da JWT Shangai. L'insight è la drammatica differenza tra il paradiso della business class che accoglie il passeggero e l'inferno che tocca al bagaglio. Ma con un lieto fine, perchè la Cosmolite resiste a tutto.
Ci hanno vinto il Grand Prix stampa e un oro per outdoor.

mercoledì 22 giugno 2011

CANNES 2011 OUTDOOR. JAY-Z DECODED CAMPAIGN

Splendido il progetto di Droga 5 per l'autobiografia del rapper Jay-z che ha vinto il Grand Prix outdoor. Pagine del libro, in diversi formati, materiali e consistenze, sono state nascoste per 13 città in insegne, piscine, panchine, tovaglioli, involucri di cibo, fodere di giacche, interni di automobili, tetti, biliardi. Per ogni pagina c'era un riferimento geografico preciso ai luoghi.
Chi trovava la pagina poteva, attraverso Bing, vincere due biglietti per tutti i concerti di Jay-Z per sempre.



CANNES 2011. HOMEPLUS VIRTUAL STORE



Il Grand Prix per il media lo vince questo progetto di Tesco - che in Corea si chiama Homeplus -, il negozio virtuale.
Fare la spesa una volta la settimana è un incubo, per l'enorme affollamento del supermarket. Allora perchè, invece di attirare la gente nel supermarket, non portare il supermarket dove c'è la gente?
L'idea è 'Let the store come to the people'. Nei corridoi della metro di Seoul è stato installato uno 'scaffale virtuale', in cui appaiono le immagini dei prodotti, con la possibilità di acquistarli attraverso smart phones e QR codes. La spesa viene poi recapitata a casa.
I coreani, a giudicare dai risultati, hanno apprezzato. Non so se lo stesso faremmo noi, che abbiamo bisogno di un rapporto più 'fisico' coni prodotti che compriamo.

martedì 21 giugno 2011

CANNES 2011. AMERICAN ROM & BREAK UP



Il primo Grand Prix, doppio perchè per Promo & Activation e Direct, va alla Romania, con questo progetto che hanno chiamato American Rom. Anche quando la bandiera sembra in crisi, cambiarla può provocare conseguenze sorprendenti. Bello.
Come ha detto Brown, il presidente della giuria, è quello che più risponde ai 4 criteri che si sono dati: idea, strategia, esecuzione, risultati. Bisogna dire che il direct è molto cambiato, dalla busta e coupon di dieci anni fa all'articolazione tra web video, materiali sul punto vendita, e-mail boost, viralità sui social media, in questo caso addirittura flash mob. Agenzia BV MCcann Erickson Bucarest.

Mentre il Grand Prix per le PR è andato a Break Up, di Clemenger BBDO Melbourne, un progetto di PR con un investimento da grande campagna che ha avuto una enorme risonanza in Australia.
Il concetto è che National Australia Bank ha rotto con le altre grandi banche in favore dei suoi clienti.
E nel giorno di San Valentino lo dice in tutti i modi possibili.





martedì 14 giugno 2011

CANNES IN ANTICIPO, 4


Mancano pochi giorni all'inizio di Canneslions, che quest'anno ha anche cambiato nome. Non si chiama più International Advertising Festival ma International Festival of Creativity. E' scomparsa l'advertising?
Mah. Nel frattempo vediamo quali sono i candidati ai leoni secondo le ormai classiche Predictions di Leo Burnett.


  1. Heineken “The Entrance” – Wieden + Kennedy, Amsterdam, Netherlands
  2. Target “Kaleidoscopic Fashion Spectacular” – Mother, New York, USA
  3. T-Mobile “Welcome Back” – Saatchi & Saatchi, London, UK
  4. Ikea “Cats” – Mother, London, UK
  5. Carlton Draught “Slo Mo” – Clemenger BBDO, Melbourne, Australia
  6. Diesel “A Brief History” – Santo, London, UK
  7. World Wildlife Foundation “Save as WWF” – Jung von Matt, Hamburg, Germany
  8. Nike – Football “Write the Future” – Wieden + Kennedy, Amsterdam, Netherlands
  9. Gatorade “Replay – Season 2+3” – TBWA\Chiat\Day, Los Angeles, USA
  10. Volkswagen – Passat “The Force” – Deutsch, Los Angeles, USA
  11. Sony PlayStation – DC Universe “Mr. Lee” – Leo Burnett, Madrid, Spain
  12. FedEx “Exchange Student” – BBDO, New York, USA
  13. Shangri-La Hotels “It’s In Our Nature” – Ogilvy & Mather, Hong Kong, China
  14. Tipp-Ex “A Hunter Shoots a Bear” – Buzzman, Paris, France
  15. Google Creative Lab / Arcade Fire “The Wilderness Downtown” – Chris Milk & @radical.media, USA
  16. Coca-Cola – Burn Energy Drink “Ride” – Publicis Mojo, Sydney, Australia
  17. Nike – Basketball “The Film Room” – R\GA, New York, USA
  18. Leo Burnett India “The Gandhi Font” – Leo Burnett, Mumbai, India
  19. Berghs School “Don’t Tell Ashton” – Berghs School, Stockholm, Sweden
  20. Innovative Thunder “Pay With a Tweet” – R\GA, New York, USA
  21. Old Spice “Response Campaign” – Wieden + Kennedy, Portland, USA
  22. Puma “After Hours Athlete” – Droga5, New York, USA
  23. Diageo – Bundaberg Rum “Favourable Lie” – Leo Burnett, Sydney, Australia
  24. New Zealand Lotto “Lucky Dog” – DDB, Auckland, New Zealand
  25. Domestic Violence Hotline “Mercy Street” – Y&R, New York, USA
  26. Carinho de Verdade “The World’s Biggest Hug” – Monumenta, Brasilia, Brazil
  27. Overturn Prop 8 “Devin & Glenn” – Saatchi & Saatchi, New York, USA
  28. Logitech Revue With Google TV Ivan Cobenk” – Goodby Silverstein & Partners, San Francisco, USA
  29. Allstate “Teen Driver” / “GPS” / “Douglas Fir” – Leo Burnett, Chicago, USA
  30. Bolthouse Farms “Baby Carrots” – Crispin Porter + Bogusky, Boulder, USA
  31. BGH Air Conditioners “Big Noses” – Del Campo Nazca Saatchi & Saatchi, Buenos Aires, Argentina
  32. 4th Amendment Wear “Metallic Ink Undertones” – 4th Amendment Wear, Boulder, USA
  33. Nike “Republica Popular do Corinthians” – F/Nazca Saatchi & Saatchi, Sao Paulo, Brazil
  34. IBM “Watson” – Ogilvy & Mather, New York, USA
  35. Google – Chrome Browser “Chrome Speed Tests” – BBH & Google Creative Labs, New York, USA
  36. Volkswagen – Fun Theory “Speed Camera Lottery” – DDB, Stockholm, Sweden
  37. Drive Dry “They’d Love To Meet You” – Fox P2, Capetown, South Africa
  38. Johnny Cash – American IV “The Johnny Cash Project” – Chris Milk & @radical.media, USA
  39. Chrysler – Chrysler 200 “Born In Fire” – Wieden + Kennedy, Portland, USA
  40. Bing / Jay-Z “Decode Jay-Z With Bing” – Droga5, New York, USA