venerdì 5 ottobre 2007

PANE AMORE E ZERO CREATIVITA'



Tre campagne di Toscani affligono gli italiani. Quella con la modella anoressica, che è furba ma per lo meno fa discutere, e altre due: Ministero della Salute e Genertel. Soliti faccioni, generico amore, nessuna idea. Quella sulla salute poi è veramente sbagliata, i ventenni che ne sanno di Pane amore e fantasia? E la faccia rubiconda della infermierina anni 60? Ma come fa il Ministero della Salute con i problemi che ci sono ad avere il coraggio di lanciare una campagna così?

16 commenti:

Anonimo ha detto...

L'avevo vista qualche giorno fa... non sapevo che fosse di Toscani ma ricordo la mia reazione: IL NULLA. Non mi dice assolutamente NULLA. Sembra quasi una presa per i fondelli... Vorrei tanto sapere chi decide queste inutili campagne! Voglio dire, E' PUR SEMPRE UN MINISTERO DEL GOVERNO A STAR COMUNICANDO! E cosa comunica?? NULLA. Mah...

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo...messaggio molto vago e forse un pò superficiale...avrebbero dovuto essere più attinenti alla realtà dei fatti attuale..sembra quasi che l'intento sia quello di accostare la parola "sanità" alla parola "fantasia", il che mi sembra un errore...

Anonimo ha detto...

Concordo con te Fabio...

Visto che il post con le definizioni di CREATIVITA' non è commentabile, lascio qui la definizione di creatività che ci ha dato il prof. Brunazzi di Design...

"La creatività è una RISPOSTA IMPREVEDIBILE ad un problema posto razionalmente"

...cosa ne pensate?

Anonimo ha detto...

Ah, la definizione è di MARCO VECCHIA*.

*Marco Vecchia, dopo una lunga carriera in pubblicità come copywriter e direttore creativo, poi come strategic planner e infine come presidente della FCB, dal 2001 si dedica all'insegnamento universitario di tecniche pubblicitarie. E' stato tra i fondatori dell'Art Directors Club Italiano e dell'Art Directors Club Europeo. È membro del Giurì dell'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. Ha pubblicato molti saggi di pubblicità, fra i quali il primo manuale italiano di creatività: Redazione e Visualizzazione Pubblicitaria, Milano, TP, 1974, e Hapù. Manuale di Tecnica della comunicazione pubblicitaria, Milano, Lupetti, 2003.

the student ha detto...

Devo fare un post sui puntini di sospensione. Adesso appena trovo l'articolo di Umberto Eco lo metto sul blog. Ogni puntino di sospensione per me è come una puntura di spillo.

Joice Alves ha detto...

Caspita Prof, questa a me piace!
Alle due cose basilari, che non dovrebbero essere negate a nessun individuo (sentimenti e cibo) Toscani ha unito la sanità. Dunque se è tanto ovvio a tutti l’importanza delle prime due, per una specie di proprietà transitiva, diventa più credibile anche l’importanza che il ministero attribuisce alla sanità.
E’ carina l’idea dell’infermierina old fashion, perché da’ l’idea di voler mantenere i “vecchi valori”. L’Italia è un paese tradizionalista, che almeno in superficie da’ molta importanza ai valori. Se si considera che il target non sono i copywriter o i giovani studenti di comunicazione d’impresa ( è ovvio che a noi sembri banale), in Italia il messaggio dovrebbe funzionare. Questa campagna richiama il concetto tanto amato dagli italiani del “si stava meglio quando si stava peggio”, che conforta la maggioranza degli europei, che in genere vedono il progresso con diffidenza.
Lo scorso fine settimana ero in giro a NY City ed ho scattato proprio un paio di foto sulle campagne newyorchesi sulla sanità. Che coincidenza!
Ora provo a postarle. Altrimenti ve la mando per posta su Yahoo group.
Carino vedere come cambiano i messaggi, se si cambia il target di riferimento ed il contesto culturale!
Voi ve li immaginate sulla metro a Milano tre banners come questi?

the student ha detto...

Mi piace molto che ci siano giudizi differenti. Anche se inseguirei Livia Turco con un forcone per questa campagna. Aspetto i tuoi banners.

Anonimo ha detto...

L'headline mi piaciucchia, ma aggiungerei qualcosa. Cambierei anche il volto della ragazza. Non punterei ai valori del passato e all'infermiera in vecchio stile, ma cercherei di trasmettere la voglia di riprendere in mano il problema sanità mostrando un'infermiera dei giorni d'oggi. L'headline potrebbe essere "Pane, amore e sanità. Adesso e per sempre."

F.

the student ha detto...

Joice, ho visto le tue foto. Le metto sul blog e poi le commento. Christian, mi hai detto che mettevi un html ma non ho capito dove.

ALE ha detto...

ciao ragazzi!
A parte che non ci trovo niente di old fashion nell'infermierina...(scusi per le punture di spillo prof!)in più,la pubblicità è assolutamente vuota di contenuto.
Non so se siete passati in questi giorni dalla stazione centrale; è STRApiena di infermierine che piovono dal cielo!!ci sono cartelloni pubblicitari ovunque.
E meno male che c'è la firma del ministero della salute altrimenti voglio vedere chi avrebbe mai capito l'oggetto della pubblicità: il pane, l'amore (perché l'infermierina è abbastanza ambigua e interpretabile in modi diversi), la sanità o la mancata FANTASIA?!

the student ha detto...

Non sono passato dalla stazione centrale, ma l'infermierina mi ha rovinato la colazione apparendomi a tradimento a pagina 16 della Repubblica. Stampata malissimo e con righe rosse in faccia. Adesso cerco di capire quanto ha investito il Minsan in questa roba e poi vediamo. Cosa dite di una guerrilla consistente nell'andare in giro a mettere i baffi all'infermiera?

Anonimo ha detto...

IO CI STO!!! Facciamo gli ad-busters!! (si chiamano così, vero??)

Prof., l'html gliel'ho mandato via mail ieri, alla mail della Sudler! Immagino non le sia arrivata dunque tra poco gliela rimando.

ALE ha detto...

Anche io vengo a fare i baffi all'infermierina come i dada alla gioconda!!!
QUI CI SONO UN SACCO DI BELLE PUBBLICITA'
http://www.focus.it/Fotogallery/Gallery.aspx?idc=4418&idf=4433&pos=0

Anonimo ha detto...

Prof, le ho rimandato l'html alla mail angelo.ghidotti@sudler.com. Mi faccia sapere tramite mail o blog se la riceve.

Joice Alves ha detto...

"Disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo" Voltaire

Sulla proposta di guerriglia.

the student ha detto...

Anche mettere i baffi è un diritto. Visto che i soldi spesi, tra l'altro, sono i nostri.