Christian scrive:
potremmo pubblicare questo sul blog?
Ecco fatto. Tanto l'hanno già visto tutti. Ma non sono interessato all'ennesima polemica, basta leggere i giornali. Ho letto i titoli e mi sono già annoiato. Se mai, discutiamo se l'annuncio ci piace o no, se c'è un'idea o è solo la solita tecnica della trasgressione per far parlare.
19 commenti:
Ma non sono interessato all'ennesima polemica, basta leggere i giornali. Ho letto i titoli e mi sono già annoiato. Se mai, discutiamo se l'annuncio ci piace o no, se c'è un'idea o è solo la solita tecnica della trasgressione per far parlare.
D'accordissimo. Era esattamente questo l'intento della mia proposta: grazie. Rifletto e poi stasera commento.
da un lato mi piace perché trovo che rispetto ad anorexia o pane amore e bla bla bla quanto meno dietro c'è un'idea sensata/che corrisponde a una verità. è dimostrato scientificamente che chi è gay lo è dalla nascita (a causa di disfunzioni ormonali nelle prime 6 settimane di gestazione). "il messaggio è forte e chiaro" direi come prima impressione. poi però, allo stesso modo, dà l'impressione di un'etichettatura e le etichette sono quasi sempre percepite negativamente, in particolare su argomenti su cui volenti o nolenti bisogna ammettere si fa ancora fatica a parlarne liberamente.
Furba più che intelligente l'idea del neonato: i bimbi sanno generare più rumore (positivo o negativo) di una modella pelle e ossa. lei l ha scelto, è grande abbastanza! il neonato è piccolo e indifeso: ci si schiera automaticamente dalla sua parte.
Rieccomi dopo quattro giorni di autosospensione....a me sinceramente questo spot non piace,il messaggio che si vuole trasmettere è fin troppo chiaro (omosessuali si nasce) ma secondo me l'immagine del bimbo con il braccialetto con la scritta "omosessuale" dà la sensazione appunto di etichetta, stereotipo e inoltre secondo me questo spot potrebbe essere letto in maniera fuorviante da molti, quasi come se un omosessuale sia "bollato" "marchiato" dalla nascita quando invece il testo (e quindi l'intento) della pubblicità dice tutto il contrario.
In definitiva secondo me è studiato male e si presta ad interpretazioni che possono essere ambivalenti e non univoche come avrebbe dovuto essere.
Ma la pubblicità deve aver una morale e un'etica?E' giusto che un ente pubblico (con i nostri soldi) finanzi una campagna che prenda una posizione così netta?
Queste son 2 domande che mi sono posto di primo impatto, ovviamente mi son già dato una risposta, ma sarei curioso di sentir che vi passa per la testa!
la pubblicità deve sì rispettare etica e morale ed è proprio lì il bello. tante volte si giudicano creative idee che ben presto vengono censurate perché contrarie ai principi ai quali la pubblicità deve sottostare. la trasgressione è sempre a forte impatto ma è anche banale, tutti saprebbero farne uso e centrare l'obiettivo con la leva dello scandalo.
è vero che durante la prima lezione abbiamo detto che è importante saper rompere le regole, le consuetudini, ma è altrettanto vero a mio parere che l'idea veramente creativa è quella in grado di lasciare comunque il segno, di colpire, nel rispetto proprio delle regole.
Comunque io non ci trovo nulla di poco etico in questa campagna.
Sono d'accordo con Fabio.
Il punto non è la scelta o meno di essere omosessuali. I valori da comunicare dovrebbero essere la tolleranza e il rispetto, a prescindere da qualsiasi diversità. Se no cosa vorrebbe dire, che se l'omosessualità fosse una scelta avremmo il diritto di emarginarli?
Una cosa professore: che ne direbbe di inserire nel blab un angolino con eventuali link ai nostri blog? So che alcuni di noi (come per esemio Joice) ne hanno uno e potrebbe essere un ulteriore modo per conoscerci meglio e creare una vera community.
Trovo i vostri commenti interessanti e anche centrati. Per l'idea di Doriana, ok. Per ora conosco due blog. Vedo come fare per inserire il link.
joice
http://propostaimmorale.blogspot.com/
christian
http://propostaimmorale.blogspot.com/
Il mio è
http://dodina.style.it
Mi sa che nei link precedenti c'è un errore, ha ripetuto per christian lo stesso link al blog di Joice.
Sinceramente ci trovo ben poco di innovativo, mi sembra una pubblicità pienamente inserita nella dittatura del pensiero dominante.
Ad un primo livello di lettura non ho nulla da eccepire. Ma dopo pochi secondi mi vengono in mente una serie di associazioni ed inferenze negative che forse non sono "il massimo della vita". Io, poi, che ne dicano gli scienziati, non credo che l'omosessualità sia necessariamente un fattore genetico ,ma bensì anche un fattore culturale. Guardatevi intorno, ragazze, e ditemi: non vi sembra che negli ultimi anni il numero di ragazzi effemminati sia aumentato drasticamente? Che ce l'avessero tutti iscritto nel DNA?! Mah.
Sicuramente è lodabile l'intento non voler cambiare l'atteggiamento delle persone semplicemente dicendo "Gay, perché gay è bello" o semplicemente mostrando due gay felici (vedi Toscani). Però l'idea manca ancora di profondità, troppo superficiale e, forse, poco utile.
PS Chiedo venia, ma sono di corsa e non ho letto i commenti che mi hanno preceduto: lo farò di sicuro.
Il mio era:
http://www.voglioessereartdirector.it/
Trovo il print una decente, seppur poco memorabile risoluzione di un brief. Il pay-off poteva essere più corto ed incisivo, in questo caso il copy non è stato molto acuto (benedetta prolissità latina). Che voi sappiate, esiste un sistema di misurazione dell'efficacia delle campagne sociali? Se le vendite, TOM & brand saliency e patrimonio del marchio sono tra i risultati di una campagna profit, nel no-profit coem si misura la rilevanza? Percentuali di persone meno bigotte? Meno crocifissi in giro per la casa? Più maglioni rosa con la scollatura pellosa?
Che tristezza!
Visto che continuano ad uscire queste campagne che non hanno nessun beneficio per noi cittadini e pure le paghiamo noi, vi posto un esempio di campagna a sfondo sociale secondo me strariuscito!
In Brasile vi sono diversi problemi sociali, etici ( ormai nessuno si scandalizza per la corruzione ) e tutti i dispiaceri legati al fatto di far parte di un paese con un enorme potenziale non sfruttato, di vivere in uno dei posti più ricchi e belli del pianeta e spesso non avvertire questo benessere.
Per motivare i cittadini ad andare avanti ed avere fiducia anche quando sembra una perdita di tempo, il governo ha lanciato questa campagna, che da qualche anno circola nel paese.
Lo slogan è “IO SONO BRASILIANO, NON DESISTO MAI!”.
Le pubblicità hanno raccontato la storia di diversi brasiliani, con storie difficili ma che alla fine ce l’hanno fatta!
La canzone è splendida, dice: “Abbi fede ( Il Brasile è il paese col maggior numero di cristiani al mondo) in Dio, abbi fede nella vita… Non dire che la vittoria è persa, è attraverso le battaglie che vivi la vita! Provaci ancora”
Alcuni dei protagonisti sono famosi! Questo che vi propongo lo conoscete senz’altro.
http://www.youtube.com/watch?v=CEbEDheBVNY
E’ veramente perfetta! Il messaggio arriva forte e chiaro, utilizzando strumenti che tutti i cittadini ( il Brasile è il popolo più misto sulla faccia della terra ) riconoscono.
Prof so che lei apprezza la sinteticità ma dovevo introdurre il contesto, altrimenti sembriamo un popolo di esaltati!
La scritta, che appare a tutta immagine e che riassume i titoli dei giornali che avete visto dice: “Il mondo intero credeva che lui non poteva più farcela nel calcio. Ma lui è brasiliano e non molla mai.”
Ed infine tutte quante le pubblicità finivano con il messaggio del Governo: “ IL MEGLIO DEL BRASILE è IL BRASILIANO”.
Se vi capiterà di andarci, vedrete che sarete d’accordo!
Bella campagna Joice.
E meno male che il brasiliano "não desiste nunca".
Come dice il grandissimo Vinicius de Moraes nella sua Samba da Benção:
"(...) pra fazer um samba com beleza/ è preciso um bocado de tristeza (...)/ Porque o samba é a tristeza que balança/ e a tristeza tem sempre uma esperança/ de um dia não ser mais triste não (...)"
posso immaginare che queste parole riassumano un po' quel particolare spirito brasiliano, no?
pe
1. non è dimostrato niente scentificamente relativamente all'esistenza o meno di un gene dell'omosessualità(la storia delle disfunzioni ormonali mi fa solo che ridere).
2.Il fatto che le istituzioni prendano una posizione così netta è importantissimo e fondamentale, visto che è l'unica cosa seria che fanno relativa a questa tematica (dato che i PACS, DICO o quello che è non li avremo per un bel pezzo).
3.L'OMOSESSUALITà NON è UNA SCELTA!Questo è quello che dice la campagna ed è la pura e semplice verità! Inutile fare dietrologia.
4.certo che l'ambiente è rilevante.E' l'unica cosa su cui tutti gli psicologi sono concordi!
5. Di campagne così ce ne vorrebbe una al giorno, ben o mal strutturata che sia. Perchè soggetti come coloro che imbrattano e sfasciano le vetrine della libreria babele (libreria gay milanese) e che menano i compagni di classe perchè sono "diversi" ce ne sono sempre di più, aimè.
6.la parola tolleranza andrebbe abolita o usata con molta parsimonia
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