martedì 15 gennaio 2008

BUZZ ADVERTISING

Sembra che il passaparola stia diventando davvero una tecnica di promozione. A me non piace. Non è una tecnica creativa, manipola le persone per denaro, compromette la sincerità dei commenti, getta il sospetto su ogni conversazione. E' una forma di prostituzione commerciale per poche lire. Se pensi la stessa cosa, passaparola.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è una tecnica creativa":

secondo me è molto creativa invece: attinge alla creativita propria di ogni essere umano (soprattutto degli italiani...)


"manipola le persone per denaro":

a differenza di altre tecniche promozionali, il passaparola manipola forse il "ripetitore", o veicolo, ma le tecniche convenzionali
manipolano (senza possibilità di contraddittorio) il target, l'utente finale: unidirezionalità del messaggio.


"compromette la sincerità dei commenti":

in un ambito falso (opss...) come quello della pubblicità, in cui i sentimenti sono strumento di circonvenzione (spesso circonvenzione di
incapace) non vedo nulla di vero, ergo: lascerei fuori la genuinità ed altre immagini bucoliche.


"getta il sospetto su ogni conversazione":

un po' di sano dubbio... in un mondo di certezze effimere.


"è una forma di prostituzione commerciale per poche lire":

è un modo come un altro di raggiungere il consumatore, e visti i costi attuali dei pubblicitari (più o meno affermati, più o meno
professionali) non ci trovo nulla di strano.

Anonimo ha detto...

Secondo me è improprio definire questa tecnica "passaparola". Il passaparola - o word-of-mouth, come ci insegna l'esimio Brioschi - dovrebbe essere una modalità spontanea di comunicazione tra i consumatori. La comunicazione più credibile, peraltro. Questa storia dei tassisti thailandesi non mi pare altro che l'ennesima applicazione della cara, vecchia marchetta.

the student ha detto...

Non vedo cosa ci sia di creativo nel parlare bene di una cosa perchè ti hanno imbeccato. L'altro ti crede non per come glielo dici, ma perchè sei uno di cui si fida. E se lo sapesse che sei pagato, smetterebbe di fidarsi. Succede lo stesso per gli assaggiatori dei ristoranti, dei vini, dei recensori di libri film dischi, se tu sapessi che sono pagati crederesti al loro parere?
La pubblicità, con tutti i suoi difetti, è una tecnica creativa proprio perchè SI SA che è pubblicità, e quindi tenta di convincere, intrattenere, divertire per acquistare favore, ma in maniera tutto sommato leale, o almeno dovrebbe.

Anonimo ha detto...

La differenza tra passaparola di questo tipo e la pubblicità è proprio questa: la pubblicità non si nasconde, queste forme di passaparola sì.

Devo ammettere, però, che non condanno la "creazione del passaparola" a priori: dev'essere però un passaparola veritiero, che miri insomma ad una sorta di effetto virale al fine di diffondere una novità, una caratteristica o un evento (veritieri e di interesse per il target) legati ad un prodotto o servizio.

Lei, prof, "condannerebbe" anche questa forma di passaparola?

Davide F. ha detto...

Ragazzi non c'entra niente ma gurdate questa:
http://www.youtube.com/watch?v=Sw871vN2c18&eurl=http://www.flightglobal.com/blogs/flight-international/2008/01/video-travel-company-advert-th.html

Anonimo ha detto...

sono stata ostaggio del prof. Brioschi fino venti minuti fa per finire il suo esame (code infinite prima di poter avvicinarmi alla cattedra e formalizzare il tutto...) mannaaagggiaaa! =(
che rabbia! chissà cosa mi sono persa...