Steve Jobs oggi ha dato le dimissioni dalla Apple perchè sta molto male. Temo che dovremo presto rassegnarci alla scomparsa del più grande genio della human technology. Questa piccola riflessione è dedicata a lui.
Di solito metto in valigia un paio di libri, prima di partire per le vacanze. Uno da leggere per piacere - un bel giallo di Connelly - e uno per dovere - un libro in inglese, un saggio lasciato a metà. Di solito finisco il primo in due giorni, non apro nemmeno il secondo e mi butto su uno trovato in edicola o rubacchiato a qualcuno della compagnia.
Quest'anno non ne ho preso nessuno, ma ne avevo otto. Non libri, iBooks. Lo so che circolano da un po', ma io ci sono arrivato adesso. Scaricati una settimana prima di partire e collocati nel grazioso scaffale di legno virtuale dell'iPhone. L'Ipad non l'ho ancora adottato. Con otto libri e nessun peso da portare ero piuttosto soddisfatto e curioso. Ogni tanto guardavo lo scaffale con le copertine e mi chiedevo con quale avrei iniziato.
Adesso sono tornato. Com'è andata?
1. Tutti erano curiosi. Tutti mi hanno criticato. Ma come fai? Ma lo schermo è piccolo. Ma i libri sono meglio. Ma Kindle è meglio. Ma l'Ipad è più comodo. Per un po' ho risposto, poi ho lasciato perdere. Non sono il promotore degli iBooks. E poi molte erano solo normali difese antitecnologiche. Poi, alla mattina c'era chi leggeva il Corriere sull'Ipad.
2. Manca di certo il senso fisico-tattile del libro. La dimensione: non sai mai bene a che punto a cui sei, se all'inizio, a metà, alla fine. C'è il numero di pagina ovviamente. Ma non è lo stesso: gli iBooks hanno 3/4 volte più pagine, per esempio, Il Leopardo di Jo Nesbo ne ha 2091 invece che 767. Quello che manca molto è la carta e anche la persistenza visiva della copertina, perchè non vai ogni volta allo scaffale, ma direttamente sulla pagina.
3. Più comodo o più scomodo di un libro? Con un Georgia corpo 8 (si può cambiare carattere e corpo con un click) ci stanno 17 righe ogni schermata e ci metto 15 secondi a leggere una pagina. L'iPhone si tiene comodamente con una mano, e le pagine cambiano cliccando sul loro bordo esterno, senza bisogno della 'sfogliata' che è un po' più impegnativa per il pollice. La distanza giusta per me è 30 centimetri dagli occhi, un po' meno di un libro normale. Insomma, si legge ovunque comodamente. Anche se devo ammettere che gli occhi si affaticano e a sera sono un po' irritati.
4. E' meglio portarsi anche un libro di carta come alternativa, perchè il vero problema è la batteria. L'applicazione consuma per l'illuminazione dello schermo. Noi eravamo in barca, e il generatore di notte non era in funzione, così non si poteva ricaricare come al solito in notturna. Ogni tanto dovevo interrompere la lettura e mettere in carica per qualche oretta. Quindi, in caso di navigazione sono rimasto spesso senza nulla da leggere e ho ricominciato a rubacchiare i libri di altri.
5. L'iphone fa troppe cose, e quindi bisogna stabilire delle priorità. Se si legge, non si può metterlo del deck per sentire la musica, e se si legge e si sente in cuffia si scarica rapidamente.
Alla fine della settimana ho letto tre degli otto iBooks. E continuo anche adesso che la vacanza è finita. E continuerò in futuro. E' troppo bello poter leggere in qualsiasi momento, al tavolino del bar, in autobus, in coda in autostrada, (in bagno). E anche avere sempre uno scaffale pieno. Non rinuncerò mai del tutto ai libri di carta, certo.
Ma quest'estate qualcosa è davvero cambiato.