Si chiama Wislawa. E' una donna che adoro. Anche se non è italiana, non l'ho mai incontrata, l'ho vista solo in fotografia, e non è giovanissima, mi sembra che sia intorno agli 85. Ma la sua lucidità, la profondità, la perfetta bellezza delle sue parole hanno conquistato il mio cervello e il mio cuore. Wislawa Szymborska, Nobel per la letteratura 1996, oggi è a Catania, per le giornate di cultura polacca, e mi spiace molto non esserci. In omaggio alla sua giornata italiana, posto due delle sue sublimi poesie.
Ogni casoPoteva accadere.
Doveva accadere.
E' accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E' accaduto non a te.
Ti eri salvato perchè eri il primo.
Ti eri salvato perchè eri l'ultimo.
Perchè da solo. Perchè la gente.
Perchè a sinistra. Perchè a destra.
Perchè cadeva la pioggia. Perchè cadeva un'ombra.
Perchè splendeva il sole.
Per fortuna là c'era un bosco.
Per fortuna c'erano gli alberi.
Per fortuna c'era una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna nell'acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poichè, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo,
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall'attimo ancora socchiuso?
La rete aveva un solo buco, e tu proprio da lì?
Non c'è fine al mio stupore, al mio tacere.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.
Scrivere un curriculumChe cos'è necessario?
E' necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si è vissuto
è bene che il curriculum sia breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.
E' la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.