I bambini fanno dei drammi per niente. Ma in questo caso, la bambinetta con la cravatta è geniale. Il suo sorrisetto finale impagabile. Born to create drama.
Ho volato spesso con Ryanair, e devo dire che l'imbarco è il momento cruciale. E non parlo del bagaglio a mano, che è diventato un incubo. Se hai la priorità di imbarco, ma poi ci sono i bus, è inutile perchè i primi a salire sull'aereo sono gli utlimi a salire sul bus. Se non hai la priorità e hai dei bambini, rischi che debbano sedersi lontani e non li puoi tenere a bada. Insomma, anche il low cost ha i suoi costi. Come racconta questa azione di guerrilla fatta su un volo Easyjet per promuovere Germanwings. Tra l'altro ha avuto un bel po' di views. Il testo, per quei pochi che non capiscono il tedesco, è questo: Dove sei, amore? Qui dietro, e i bambini? Qui. Qui. Meno male che abbiamo i cartelli! La scelta dei posti è uina vera m...! Mamma devo fare pipì! Ma solo se non costa niente! Non è giusto! Guarda dall'oblò, quello è gratis! La prossima volta, voliamo solo germanwings!
I filmati con tema musicale mi attraggono sempre. Esempi: Sony Music in the Air Whale song Cosmote orchestra Loewe realistic sound. Qui c'è un bel modo di raccontare la composizione, con gli orchestrali che appaiono e scompaiono secondo l'ispirazione del musicista. Che sarebbe Lalo Schifrin, alle prese nel 1966 con il tema di un telefilm, Mission Impossible. E' un soggetto della nuova campagna tea Lipton, concetto Tea sharpens the mind. Non male, vediamo cos'altro ne esce.
Impossible dream era piaciuto moltissimo nella sua versione originale, di quattro anni fa, e adesso mi piace un po' meno, perchè manca di un vero finale. Ma Honda ha deciso di aggiungere un po' di futuro al suo glorioso passato, e la Wieden + Kennedy naturalmente non si è sottratta. Così, la meravigliosa mongolfiera è sparita e al suo posto ci sono altri 30 secondi con un jet e un'auto a idrogeno. E non poteva mancare Asimo, il robot che finora ha fatto grandi cose solo nei commercial.
Torniamo su Evian Roller Babies perchè è un caso emblematico. Dopo quasi un anno, oltre cento milioni di views, 130 mila commenti e 500 mila fans su facebook, Evian ha deciso di programmare lo spot in tv. Doveva essere un filmato destinato solo al web, creato da Euro RSCG Parigi, ma il successo virale ha fatto cambiare la strategia. Danone ora sta investendo una cifra consistente nei canali televisivi, in US e UK, consapevole che anche una diffusione virale da record non ha un reale impatto sulle vendite. Occorre dire che anche su Youtube è stato fatto un investimento, per ottenere un 'paid placement' sulla home page.
Sta girando un nuovo filmato Heineken che vorrebbe proseguire la saga virale iniziata dal mitico Walk in fridge: una specie di talent show con maschi molto impegnati in performance birresche. Mah. Mentre Walk in fridge era costruito deliziosamente sulla fissa delle donne sulle scarpe e la geniale risposta goliardica dei ragazzi con la birra, questo fa sembrare tutti i maschi dei completi deficienti. Certo, sempre meglio che roba inguardabile come la nuova campagna Dreher.
Semplice ma efficace questa installazione interattiva creata da DDB Stoccolma per McDonald. Un billboard in cui saltellano panini, gadget, hamburger e dolcetti da fotografare. Chi riesce a scattare proprio l'oggetto voluto, lo ha in omaggio, nel McDonald dietro l'angolo. Un bel modo di far interagire l'affissione, il consumatore e il punto vendita.
L'avevo guardato, e riguardato, ma non lo trovavo così straordinario. Quindi non l'avevo messo sul blog. Poi sono venuti gli spoof, e adesso il film su Tiger Wood e suo padre è diventato il secondo della classifica di Viral Chart, proprio per merito delle parodie. E' interessante il punto di vista di Stefan Olander, responsabile del digital per la Nike, che in sostanza dice che l'effetto spoof un po' se lo sono cercato: '"Imitation is the sincerest form of flattery. We love when people engage and participate in the storytelling. Any confident brand should be." La 'spoofability' diventa un criterio creativo?
Accozzaglia marketing è stata definita qualche mese fa da Subvertising. Guerrilla, ambient, mob, viral, facebook group, youtube, i-phone apps, twitter, flickr e tutta la compagnia unconventional, che ammorba piani di marketing, blogs e tesi di laurea. Questo video realizzato da un giornale svedese, Dagens Industri, per difendere il classico annuncio stampa, racconta la paradossale storia di Zebra, e del suo pazzesco progetto di lancio.
Bellissima questa installazione fatta a Parigi da BDDP per Solidarités International. Uno, perchè un font fatto di acqua non l'avevo mai visto prima. Due, perchè il testo è scritto bene. Tre, perchè non sapevo che l'acqua 'unsafe' avesse effetti così devastanti.
Advertising Agency: BDDP & Fils, Paris, France Creative Director : Guillaume Chifflot Art Director : David Derouet Copywriter : Emmanuel de Dieuleveult Motion Photographers : J and J Production Company: Cosa (Paris) Published: March 2010
Tornato. Un paio di notti in bianco, un po' di ore nel caos dell'aeroporto la Menara di Marrakech, qualche momento di sconforto quando non si capiva più che fare. Ma insomma niente di così drammatico. Cose che ho imparato da questa storia: 1. Consultare le previsioni vulcaniche, non solo quelle meteo, prima di mettersi in viaggio. 2. Portarsi sempre la patente di guida. E anche contanti e diverse carte di credito. Ce n'è sempre qualcuna che non funziona o esce dai limiti di spesa. 3. Scegliere un hotel con il Wi-fi, perchè il roaming dati o è caro o non funziona. A Marrakech e Fes, per inciso, tutti i riad ce l'hanno. L'aeroporto di Casablanca, no. 4. I meccanismi di check-in, imbarco e volo sembrano una liturgia inutile, ma se saltano è il caos. 5. Non insultare gli addetti dei check-in. Sono loro che hanno l'aereo dalla parte del manico. 6. Dagli altoparlanti degli aeroporti non si capisce mai niente. Specialmente in una lingua straniera. Meglio mettersi in un punto in cui si può individuare i primi che si mettono a correre in una direzione, e seguirli. 7. Le file di sedie con i braccioli sono odiose quando devi cercare di stenderti per dormire. 8. Il wi-fi degli aeroporti è fantastico quando funziona ed è gratis, odioso quando non funziona oppure è a pagamento. 9. Chi ha messo delle prese elettriche libere in giro nelle hall è un genio. 10. Portarsi il caricatore del telefono da auto, oltre a quello da muro. Potrebbe essere necessario un lungo rientro automobilistico. 11. Avere un telefono con un accesso wi-fi. Sembra una banalità, ma l'Ovi di Nokia non ce l'ha. Oppure non siamo stati in grado di trovarlo. 12. Portarsi sempre qualcosa da leggere. 13. E' peggio non riuscire a partire che non riuscire a tornare.
Ce l'avevamo fatta. Saliti sul volo alle sette di stamattina. Convinti di decollare. E invece hanno ribloccato Malpensa, ci hanno risbarcati, e da li' in poi il caos. Dopo 9 ore di attesa in code da bolgia abbiamo gettato la spugna. Siamo tornati nel riad alla Medina per riordinare le idee tra royal air maroc, ryanair, easyjet, Casablanca, Tangeri, gibilterra, Ceuta, Almeria. Telefoni laptop wifi iPhone. Auto a nolo, taxi, traghetto, nave. E un senso di urgenza e smarrimento. La cenere ha fatto effetto. Ci e' entrata in testa.
Scrivo con l'iPhone da un riad di Marrakech. Sono le tre e quarantadue del mattino, le voci dei muezzin si alzano dai minareti della Medina. Un taxi ci aspetta qui fuori, nella djemaa el fna. Forse la nuvola si e' spostata e potremo volare verso Malpensa, forse no. Dei ragazzi inglesi ieri sono partiti per Londra via terra da tangeri. Usciamo dal portone basso sulla viuzza che porta nel souk. Andiamo.
Prima o poi doveva succedere. E' successo oggi: un'agenzia di Bologna, la LDB, ha creato yesadv, un sito in cui si può scegliere una campagna già fatta e personalizzarsela. E' la miniera d'oro della banalità: photostock + headline stock e via. Guardare i centri estetici per divertirsi. Ma la cosa interessante è il prezzo: a partire da 60 euro. Cosa dire? Da una parte certo fa orrore, dall'altra può essere pedagogico per tutti quei clienti che cose così le vorrebbero davvero. E, qualche volta, le agenzie fanno, ma a prezzi molto superiori ai 60 euro, e magari mettendoci un mese.
Un conto da 73.000 Real per una birra con gli amici? Non è una truffa alla romana, ma una bella idea di guerrilla della Ogilvy Brazil.
Advertising Agency: Ogilvy Brazil Executive Creative Director: Anselmo Ramos Creative Director: Rubens Filho Head of Art: Denis Kakazu Copywriter: Megan Farquhar Art Director: Bruno Ribeiro Head of Production: Nana Bittencourt Producers: Cecilia Taioli, Mauricio Granado Account: Fernando Musa, Camila Porto, Samia Paz Approved by: Pedro Costa Production Company: HungryMan Executive Producer: Alex Mehedff Producer: Renata Dumont Director: Paulo Gandra Editor: Lucas Aires VFX House: HungryMan, Blackhouse VFX Technician: Rodrigo Oliveira Post-Production: Hungryman Team Audio: A9 Audio, Apollo9
Che cos'è il 'V' factor? Quello che fa girare un virale a forza di milioni di clicks? Ci sono tante teorie, ma al momento la ricetta non ce l'ha nessuno. Per esempio, non la Fallon di Londra, che pure è la mamma del Gorilla. Quando vinse a Cannes era già un fenomeno. A oggi, il video originale ha circa 16 milioni di views totali (un terzo rispetto ai Babies Rollers di Evian, peraltro). Ma poi, i video successivi sono stati sempre meno viralizzati: il migliore Eyebrows, 10 milioni più un altro paio per gli spoof, 260 mila per i Trucks, 200 mila per Zingolo. Ora sempre da Fallon esce questo Chocolate Charmer, un'idea che ha dentro un po' di tutto, lo scienziato pazzo, lo scratching, la glasharmonika, i vasi di Ghost, e una classica demo finale da cioccolatai. E' girato nei blog e su fb, ma al momento ha raccattato sembra 5 mila views. Se si vuole è anche divertente. Aspettiamo qualche giorno. Ma secondo me non decolla. Non ha il V factor. Non ha dentro quella cosa per cui ti viene voglia di passarlo. In compenso ti vieni voglia di assaggiare il cioccolato.
Per un millisecondo ci avrei creduto. Se non fosse per il pilota.
Advertising Agency: Jung von Matt/Alster, Hamburg, Germany Chief Creative Officers: Deneke von Weltzien, Bernd Krämer Creative Directors: Thimoteus Wagner, Christian Fritsche, Timm Hanebeck Art Directors: Jonas Keller, Martin Strutz Graphics: Andreas Wagner, Andres Maldonado, Dino Erdmann, Christoph Jäger, Christopher Brinkmann Copywriters: Daniel Pieracci, Luca Rescheleit Web Concept: Gregor Fraser, Robert Ehlers Motion Design: Nina Borrusch Account Management: Christian Hupertz, Claus Jacobsen, Sonja Stockmann, Florian Schramm, Matthias Weigand, Maria Groh Strategic Planning: Carsten Hendrich, Thomas Zervos Agency Producer: Meike van Meegen Art Buying: Susanne Nagel, Bianca Winter Audio Production: White Horse Music GmbH – Gerrit Winterstein Audioforce: Thomas Süß, Robster Postproduction: Malte Rehde, Micha Kuehn, Stefan Eisele Production: Marcus Loick Desktop Publishing: Marion Beeck, Sandra Groetsch Photographer: Igor Panitz (Photographer BFF) Film Production: BM8 GmbH – Christine-Marie Gardeweg Director: Jeffrey Lisk & Berndt Possardt D.O.P./Lighting/Cameraman: Ekkehart Pollak, Fabian Hothan Editors: Sören Görth, Lennart Seeburg, Moritz Hausdörfer, Constantin v. Seld Postproduction: – 3D: Pixomondo – After Effects: BM8 Flame Artist: – Deli Pictures: Christoph Zapletal 3D Artist: – Pixomondo: Piet Hohl Special Effects: – Pixomondo: Piet Hohl Jung von Matt/next: Account Management: Christian Passarge, Mirja Rudau, Michael Behrens Programming: Lennart Kruse, Christian Amon, Benjamin Herholz Supervision: Thomas Feldhaus
A volte girano sui blog delle cose che sembrano, appunto perchè girano, geniali e di grande successo. Per esempio, questa affissione puzzle. In sostanza è una tecnica di teasing, che consiste nel seminare frammenti di un'immagine e lasciare che gli spettatori la ricompongano, usando le fotocamere. Avviene nella sotterranea di NY City, e utilizza twitter come guida, attraverso la hash tag #UNDERGROUNDPUZZLE, che stimola e incoraggia i partecipanti. L'idea è bellina, è nel centro del mondo, l'agenzia è cool, c'è l'interattività, è coinvolto il social network più di moda. Però se andiamo a vedere: 131 Following 78 Followers 2 Listed. Compresi gli ideatori, gli amici, il cliente e qualche maniaco dell'advertising. Magari esplode fra una settimana. Ma dubito.
Non c'è scampo con la tecnologia. Hai appena archiviato il vecchio plasma per quello HD che escono il Sony con la connessione internet e il Samsung Led 3d. Per non parlare del Philips Carousel 21:9, che ha debuttato oggi su Youtube e Facebook con i nuovi due film Parallel Lines. E l'I-Pad? Non si può inseguire ogni innovazione. Bisogna resistere. Almeno finchè non si dimezzano i prezzi.
Advertising Agency: Leo Burnett, USA EVP/ Executive CD: Bob Price Executive CD: Mark Gettner CD: Mike Doyle SVP/ EP: Vincent Geraghty SVP/Account Director: Trent Buterbaugh Account Director: Melanie McCord Behling Prod Company: Rabbit Director: TWiN DP: Mauro Fiore EPs: Douglas Howell, Joby Barnhart Head of Production: Jeff Sommar Producer: Shelby Ross Production Supervisor: Jay Spangler Asst. Production Supervisor: Lana Greenaway Editorial: Union Editorial Editor: Jim Haygood EP: Michael Raimondi Post/Effects: Digital Domain
Sono stato vie per il weekend di Pasqua, e l'iphone non ha dato segni di vita per quattro giorni. No telefono, no sms, no mail, no internet. Dopo mezza giornata di disappunto, l'ho lasciato in camera. Risultato: mi sentivo meglio. Non avevo niente da controllare nervosamente ogni dieci minuti. Non avevo chiamate da fare o da ricevere, posta da controllare, mappe da navigare o around me da consultare. Che bello. Come dice questo delizioso filmato per la YMCA, internet più 73%, visite ai parchi meno 10%, pratica sport meno 20%, pranzo in famiglia meno 14%. E 30% meno bambini che vanno a scuola a piedi. It's time to take a break.