Bellissimo e perfetto per Ikea: un banner in scatola di montaggio. Quando apri il sito e vedi la scatola e le istruzioni, non puoi resistere. Apri la scatola, togli la cornice, inserisci la luce, metti il vetro, e lo accendi. Mai montato niente di Ikea così facilmente. Via Ted Disbanded Agenzia: Grabarz, Hamburg
Una caccia al tesoro che usa iPhone e geolocalizzazione. Si chiama Stockholm Getaway, è una iPhone app sviluppata da Jung von Matt per Mini. Vediamo se ho capito. Si scarica la app, il gioco comincia il 31 ottobre a Stoccolma e dura fino al 7 novembre. Bisogna raggiungere la Mini virtuale indicata nella mappa gps prima degli avversari, in modo che non la 'cancellino'. Chi ha ancora sulla mappa il 7 novembre la Mini Countryman virtuale, ne vince una reale. Belloccio. Stiamo a vedere come va.
Advertising Agency: Jung von Matt, Stockholm, Sweden Executive Creative Director: Johan Jäger Art Director: Daniel Wahlgren Copywriters: Magnus Andersson, Erik Wingfors Planner: Leon Phang Account Director: Jan Casserlöv Account Manager: Ida Modin Visual Director: Daniel Forero Graphic Designer: Jon Palmqvist Project assistant: Elsa Bernadotte Published: October 2010
Non sono solo le telecamere nelle strade, le strisciate della carta di credito, i telepass a tracciare dove siamo. C'è anche il geotaggin inconsapevole. Questa sigla proprio non la conoscevo: Inadvertent Information Sharing. Cioè stiamo lasciando tracce inconsapevoli sempre più precise. Postare le foto su Facebook o su Twitter può essere rischioso, se hanno incorporato un geotag, cioè un dato che identifica latitudine e longitudine del luogo in cui la foto è stata scattata. E ce l'hanno se la digital camera o lo smartphone con cui è stata scattata hanno un sistema GPS. Un esempio. Immaginiamo di postare una foto di questo tipo scattata a casa propria: qualcuno con un software apposito può scaricare il geotag, e trovare facilmente l'indirizzo della casa. E se abbiamo anche aggiunto alla foto 'Ciao, sono in vacanza', ecco che c'è tutto il necessario per un furto in tranquillità. Sul sito IcanstalkU, Raising awareness about inadvertent information sharing, ci sono esempi di questo tipo tratti da Facebook e Twitter. E interessante è anche l'articolo di due esperti di dell'Università di Berkeley, dal titolo inquietante: Cybercasing the joint, ovvero mettere una custodia elettronica ai luoghi. Sullo stesso sito Icanstalku c'è il sistema per disabilitare il geotag. Ci tocca anche fare il Geotags cleaning. Via New York Times
Ho visto Report domenica sera – non tutto perché non reggo una puntata intera di privilegi, inefficienze, corruzione e malaffare, mi viene l’angoscia sociologica. Ho una grande stima per Milena Gabanelli, i suoi giornalisti che fanno le interviste con la telecamera appoggiata sul tavolo, o usando le inquadrature del telefono quando gli interlocutori non si fanno trovare di persona.
Ammiro il coraggio di approfondire, di essere scomodi, di entrare in vicende per lo più oscure e nascoste. Di affrontare il Potere senza sconti. E mi piace il linguaggio asciutto ma diretto. Però mi chiedo anche se sono le mie convinzioni che mi influenzano, perché per esempio il neoministro allo sviluppo Romani la trova ‘odiosa’ e inefficace dal punto di vista giornalistico.
Oggi su questo dubbio una risposta invece ce l’ho: Qualitel, il monitoraggio della qualità percepita dei programmi Rai effettuato in primavera su 7.627 cittadini italiani con più di 13 anni (tra cui 3.197 intervistati anche per il prime time), l’ha giudicato tra i più graditi della tv italiana. Quindi un campione significativo della popolazione italiana, e cioè di diverse posizioni politiche, apprezza Report.
Ora, l'illuminata dirigenza rai Rai terrà conto di questa ricerca, magari complimentandosi con la Gabanelli e rafforzando il suo staff, passerà la notizia sotto silenzio, o cercherà di insabbiare le sue inchieste, magari con la scusa delle possibili querele? Mi sentirei subito di escludere l’ipotesi uno. Ma il servizio pubblico, dopotutto, non dovrebbe rispondere al pubblico?
Quanto si può essere 'laterali'? Quanto ci si può allontanare dal prodotto per raccontare una storia? Se si potesse dare voti da 1 - inquadratura di prodotto per 30secondi - a 10 - prodotto che arriva alla fine di una storia che non c'entra assolutamente niente, ma proprio niente - darei a Pfister 10. Notare che l'agenzia è svizzera.
Agency: Walker Agency Country: Switzerland Creative Director: Pius Walker Director: Martin Krejci Production: Stink Producer: Mira Um Director of Photography: Stepan Kucera Post Production: Avion Film Editor: Filip Malasek
Questa è una delle classiche notizie che fanno il giro del mondo nei blog, che però nessuno verifica effettivamente: il film più breve del mondo – 1 secondo - nascosto in un francobollo. Grazie alla stampa lenticolare (che roba è?), ruotando il francobollo lentamente (cioè in 1 secondo) si vede la nota (mai sentita) attrice olandese Carice van Houten che morde un dito maschile, davanti a un mulino a vento. Una assoluta sintesi della olandesità in un secondo: una bella ragazza, un mulino a vento, un'azione strampalata ma vagamente hard. L’agenzia KesselsKramer si è ispirata per il soggetto a un altro francobollo, del 1951. Adesso che ci penso, visto che TNT è nostro cliente in Italia, potrei chiedere di vedere il francobollo. Chiedere materiali ai clienti è sempre piuttosto complicato, non si sa perché. Però potrei dire che mi basta dargli un’occhiata veloce, massimo un secondo.
Ho aggiunto Porkfolio al mio blogroll perchè i suoi post sul peggio della pubblicità italiana sono imperdibili. E tanto per cominciare copio l'elenco dei testimonial che ha compilato qualche settimana fa. Dà un'idea precisa della creatività televisiva italiana: fama & battutacce. Più o meno come la politica.
Belén Rodriguez /Christian De Sica: Tim Hillary Blasi / Francesco Totti / Luca e Paolo: Vodafone Fiorello: Infostrada + Sky Giorgio Panariello /Vanessa Incontrada: Wind Aldo Giovanni & Giacomo: Wind Michelle Hunziker /John Travolta: Telecom 187 Claudio Bisio: 892424 Pagine Gialle George Clooney: Nespresso Dustin Hoffman: Caffè Vergnano Sabrina Ferrilli: Poltronesofà Alessia Marcuzzi/Geppi Cucciari: Danone Activia Ciro Ferrara: Danone Danette Raffaella Carrà: Danone Danacol Natasha Stefanenko: Danone Vitasnella Carlo Conti: Danone Actimel Stefania Sandrelli: Danone DanaOs Vittoria Cabello: Crodino Cristina Chiabotto: Acqua Rocchetta Alessandro Del Piero: Acqua Uliveto Paola Cortellesi: Acqua Brio Blu Cassano, Pato, Legrottaglie, Cambiasso…etc. : Sky calcio Martina Colombari/Billy Costacurta: Roncato Antonella Clerici/Enrico Montesano: Grand Soleil Paolo Bonolis/Luca Laurenti: Lavazza Fabio De Luigi: Dixan Gialappa's band: Intesa San Paolo Benicio Del Toro/Caroline Correa: Magnum Algida Uma Thurman: Giulietta Alfa Romeo Valentino Rossi/Paolo Cevoli: Fastweb Ricky Tognazzi: Ponti Veronica Pivetti: Acchiappacolore Grey Elio e le storie tese: Cynar Gerry Scotti: Riso e pasta Scotti Federica Pellegrini: Pavesini Gerard Depardieu: Cirio Fiona May e figlia: Kinder fetta al latte Andrew Howe: Kinder Bueno Alex Schwazer: Kinder Pinguì Valentina Vezzali: Kinder Cereali Licia Colò: Kinder Cioccolato Josefa Indren: Kinder Delice Gianluigi Buffon: Kellog's Coco Pops Raul Bova e consorte: Alitalia La Premiata Ditta: Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture Carolina Kostner: GrissinBon Manuela Arcuri/Gabriel Garko/Massimo Ghini: Poste Italiane Marco Melandri/Marco Simoncelli: Prink Giorgio Chiellini/Marco Materazzi: Mediaworld promozione mondiali Piero Chiambretti: Fiat Panda Penelope Cruz: L'oréal Elnett Satin Melissa Satta (scusate tutti se so chi sia) per Peugeot 107 Sweet Years brandizzata con il marchio di abbigliamento del fidanzato Bobo Vieri Christoper Lambert per Fiat Doblò Cargo Diego Abatantuono per Parmacotto Franco Califano per Barracuda Alessandro Gassman per Aido Silvio Berlusconi: Ministero del Turismo Italiano (solo in voce) Mina: pasta Barilla (solo in voce)
Il golf è uno degli sport che conosco meno, ma siccome ne parlavano tutti i giornali, c'erano i fratelli Molinari e Sky lo dava in 3d (nel mio televisore non-3d in realtà si vedevano due immagini identiche) ho guardato mezz'ora di Ryder Cup, prima di abbioccarmi. Come tutti i telecronisti sportivi, anche questi del golf abbondano di tecnicismi, curiosamente molto ornitologici, tipo eagle, birdie, albatross. Ho verificato che significano, rispettivamente, un colpo, due o tre sotto il par. Ma hanno assunto un nuovo significato, dopo la golf-guerrilla di Betfair. Non male, devo dire. Come si dice in giro, dopo la fly-vertising, la dog-vertising e la sheep-vertising, la bird-vertising.
Ha scatenato molte critiche il nuovo logo presentato ieri da Gap. Mi vorrei aggiungere al plotone dei detrattori, se non avessi il sospetto che si tratti di una operazione di PR. Sulla sua pagina di Facebook infatti Gap sta lanciando un concorso di idee per il nuovo logo: 'Thanks for everyone’s input on the new logo! We’ve had the same logo for 20+ years, and this is just one of the things we’re changing. We know this logo created a lot of buzz and we’re thrilled to see passionate debates unfolding! So much so we’re asking you to share your designs. We love our version, but we’d like to... see other ideas. Stay tuned for details in the next few days on this crowd sourcing project.' Per ora il risultato sono 374 commenti: qualche volonteroso sottopone la propria idea, la maggioranza insulta Gap per cercare di avere un nuovo logo senza pagarlo.
La cosa che mi chiedo quando vedo una campagna che mi piace è: ci sarei arrivato a quest'idea? C'era qualcosa nel brief, nel prodotto, nel claim, negli insights, c'era qualche possibile collegamento che mi avrebbe portato nei paraggi di quell'idea? La campagna di Sony Bravia Colour like no other è bellissima, ma con il tema dei colori, magari non le palline o i conigli, ma qualcosa del genere sì. Quindi, questi gatti? Credo che solo uno che ha i gatti può pensarla. Pensa al suo divano, pensa al suo letto, pensa a come i gatti ci si infilano, e sembra che siano stati creati per stare lì dentro.
Sono un mediocre giocatore di tennis di quarta categoria. Ogni volta che comincio a riscaldarmi, prima della partita, e man mano cerco di colpire più forte, sento che da qualche parte nella mia testa si sta formando il desiderio, o il bisogno, di tirare il dritto assassino, la legnata imprendibile. Mi si carica dentro, e a un certo punto non riesco a tenerlo dentro, lo devo assoltamente tirare. Booom. Di solito va dritto sulla recinzione. Questo bisogno del colpo, del gesto esplosivo nello sport è il tema di una nuova serie di filmati di venti secondi Nike. Booom. Proprio così.
Nel processo di integrazione tra stampa e mondi virtuali, o semplicemente tra annuncio stampa e tv, Axa lancia il primo i-Ad. L'assicurazione belga, che ha sviluppato una app per i clienti nel caso di incidente, invita a posare l'i-iphone sulla pagina e connettersi a un link - non un qr code, ma un indirizzo classico, per evitare il problema di chi non legge i codici - per far partire il filmato. In sostanza, la pagina stampa è un teaser per il filmato sullo smartphone. Nella demo tutto funziona bene. Di solito il giochino si arena sul fatto che ci vuole una rete wi-fi vicina, il filmato non parte subito, poi magari si ferma ogni tanto. Adesso provo e vi faccio sapere.