Un deputato ha utilizzato esclusivamente internet
senza spendere nulla in spot, manifesti o pubblicità
COPENAGHEN - "Vuoi diventare mio amico?". Detto da un primo ministro, non si era mai sentito su Facebook. Finora riservato ai giovani, il social network è diventato terreno di caccia politica. Per le elezioni in Danimarca, il capo del governo Anders Fogh Rasmussen ha aperto il suo "wall", su cui ha messo foto, lista di interessi (jogging, canzoni di Springsteen, l'ultimo libro di Khaled Hosseini), facendo appunto "rete" con tanti ragazzi danesi, almemo 4.000 secondo l'ultimo conteggio, o scambiandosi "poke", pagine, contatti.
Rasmussen, eletto premier nel 2001, a soli 48 anni, ha creato anche un profilo su MySpace e un blog. Infine, alla vigilia del voto, ha usato la piattaforma virtuale per convocare i suoi "amici" a fare jogging nel porto di Copenaghen, sette chilometri in compagnia di circa duecento ragazzi-supporter, sosta finale a mangiare kebab in un bar-shawarma, segno distensivo verso la comunità islamica. L'ultimo spot elettorale è stato ovviamente subito scaricato in foto su Flickr e in video su YouTube, accessibile dal suo sito ufficiale (www.andersfogh.dk).
Se il Web 2.0 è il futuro, la classe politica danese è già un pezzo avanti rispetto agli altri paesi europei. L'esempio del premier della destra - riconfermato ieri per un altro mandato, con una coalizione allargata ai centristi - non è il solo nel piccolo regno nordico. Da segnalare anche il primo esempio di campagna elettorale unicamente sul web. Quella del deputato Bent Soelberg, che non ha investito una corona per spot, affissioni o spazi pubblicitari. Soelberg, 45 anni ed esperto di informatica alla Business School di Copenaghen, si è fatto campagna soltanto attraverso le varie comunità del Web 2.0. In Danimarca, l'80% delle famiglie ha una connessione a Internet (il 100% nei redditi medio-alti). "A parte i soldi, ho economizzato molto tempo" racconta il parlamentare liberale. "Sul Web 2.0 i contatti sono sempre 'utili', sono tutti potenziali elettori".
DA Repubblica di oggi
31 minuti fa
2 commenti:
Sarebbe interessante, professore, se potesse aggiornarci in futuro sui risultati di un'iniziativa così innovativa.
Personalmente ritengo il "web 2.0" un mezzo pericoloso ma potenzialmente molto fertile per la politica. La gente ha bisogno di riporre simpatie e fiducia nei politici e strumenti come MySpace, Facebook e i blog lo permettono, oltre a consentire una maggiore interattività (rischio: eccessiva).
Perchè pericoloso?
Rino
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