giovedì 21 ottobre 2010

IL GEOTAGGING INCONSAPEVOLE



Non sono solo le telecamere nelle strade, le strisciate della carta di credito, i telepass a tracciare dove siamo. C'è anche il geotaggin inconsapevole. Questa sigla proprio non la conoscevo: Inadvertent Information Sharing. Cioè stiamo lasciando tracce inconsapevoli sempre più precise. Postare le foto su Facebook o su Twitter può essere rischioso, se hanno incorporato un geotag, cioè un dato che identifica latitudine e longitudine del luogo in cui la foto è stata scattata. E ce l'hanno se la digital camera o lo smartphone con cui è stata scattata hanno un sistema GPS. Un esempio. Immaginiamo di postare una foto di questo tipo scattata a casa propria: qualcuno con un software apposito può scaricare il geotag, e trovare facilmente l'indirizzo della casa. E se abbiamo anche aggiunto alla foto 'Ciao, sono in vacanza', ecco che c'è tutto il necessario per un furto in tranquillità. Sul sito IcanstalkU, Raising awareness about inadvertent information sharing, ci sono esempi di questo tipo tratti da Facebook e Twitter. E interessante è anche l'articolo di due esperti di dell'Università di Berkeley, dal titolo inquietante: Cybercasing the joint, ovvero mettere una custodia elettronica ai luoghi. Sullo stesso sito Icanstalku c'è il sistema per disabilitare il geotag. Ci tocca anche fare il Geotags cleaning.
Via New York Times

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