mercoledì 26 gennaio 2011

SVEGLIAMI ALLA FERMATA



Per anni ho preso il treno. La mattina mi alzavo alle sei e mezzo, e prendevo il diretto delle sette meno cinque. I primi anni c'erano ancora le carrozze con gli scompartimenti a sei, che se trovavi posto erano perfetti perchè c'era un bel tepore e ti abbioccavi sui sediloni imbottiti. Poi hanno cambiato i treni, e sono arrivate delle orrende carrozze con i sedili bassi, e niente a cui appoggiarsi, salvo un palo metallico. Quindi, specie la sera, si finiva per cedere a sonni da incubo, con la testa a ciondoloni, a scatti. E il terrore di oltrepassare la stazione d'arrivo - cosa che naturalmente è successa più volte.
Mi domando perchè non è stato inventato prima questo semplicissimo badge adesivo con la fermata d'arrivo. Ci sono anche bollini personalizzabili. O forse qualcuno lo aveva pensato, ma non c'era ancora internet per diffonderlo. Studiato da I saw it first per la metro di Londra è una delle poche invenzioni dei creativi che può servire davvero a qualcosa.

martedì 25 gennaio 2011

mercoledì 19 gennaio 2011

LA PUBBLICITA' VISTA DA LONTANO


Raramente pubblico sul blog degli annunci italiani, ma questo di DDB per Audi merita una precisazione. Innanzitutto mi piace. Certo, parlando di fuoristrada la prende molto alla lontana, anzi, molto dall'alto. Però è sicuramente eye-stopping, e lavora su una delle caratteristiche fondamentali di Audi, la trazione integrale, che è stato sempre un suo territorio di comunicazione. Archive l'ha giudicata la campagna della settimana. Da noi ha suscitato il solito vespaio di commenti pro e contro su I believe in ad, proprio perchè è italiano. E' l'effetto 'nemo propheta in patria', che potrebbe essere tradotto così: quando un bell'annuncio stampa viene da, che ne so, BBH London, W&K, è considerato frutto di grande creatività, coraggio, apertura mentale. Quando è realizzato da qualcuno che si conosce, direttamente o indirettamente, è visto come una furbata. Come se la distanza suggerisse una fruizione diversa. Forse ha ragione un commentatore: 'Lancio un suggerimento all’amministratore qui del condominio. Credits solo dopo 3 giorni dalla pubblicazione, voglio vedere chi parla prima e chi dopo aver saputo che è una campagna italiana.' Ora però aspetto di vederlo pubblicato non solo sui siti di pubblicità, ma su giornali e riviste reali.

Advertising Agency: DDB, Milan, Italy
Creative Director: Luca Albanese
Art Director: Armando Viale
Copywriter: Valerio Le Moli
Art Buyer: Michela Braganti
Photographer: Paolo Cecchin
Post Production: Roberto Del Ponte & Matteo Gianni
Production Company: Oplà Production

giovedì 13 gennaio 2011

VERA PELLE O VERO PELO?

E' un promo del film di Cetto La Qualunque sul 'pilu'? No, è il calendario realizzato dal genialone Oliviero per il Consorzio Vera Pelle, che sta già suscitando il solito polverone. La Regione Toscana ha chiesto il ritiro del calendario, allegato a Rolling Stones. La ministra alle pari opportunità Mara Carfagna ha chiesto l'intervento del gran giurì. Che ha già ingiunto di desistere dalla pubblicazione.  Il direttore di Rolling Stones, ovviamente, ne fa una battaglia ideologica: "In Italia regna la doppia morale. A casa di Oliviero Toscani e di 'Rolling Stone' invece no. Nei media nostrani da trent'anni la rappresentazione del corpo femminile è oltraggiosa, barbara, troglodita, a partire dai calendari diffusi dalle riviste maschili con le solite giovani signorine ritratte come cagnette pronte ad essere possedute". Non è che abbia torto. Ma se dice così per giustificare una esibizione ancora più volgare, allora diventa non credibile. 
Infuria la polemica, ancora prima della presentazione, che sarà stasera alle 18. Intanto Toscani se la ride, perchè è riuscito ancora una volta a far parlare di sè. Tra l'altro, con un'idea riciclata, perchè sembra che le immagini in questione siano già state utilizzate da Toscani in una passata edizione della Biennale di Venezia. 


lunedì 3 gennaio 2011

THE NONJA PARADIGM


La tecnologia consumer procede sinuisoidalmente a ondate successive di complessità e semplicità. Gli aggeggi vengono inventati, poi si complicano maledettamente, e poi si risemplificano, e poi si ricomplicano, e via così. Le macchine fotografiche reflex a un certo punto avevano tante di quelle funzioni, focali, obiettivi, espositori, che per fotografare bisognava avere una borsa di dieci chili appresso. I videoregistratori alla fine erano così complicati che nessun familiare sopra i vent'anni sapeva maneggiarli. Le fotocopiatrici sembravano centrali nucleari. Gli impianti hifi, tra pre e finali, woofer e tweeter, valvole e transitor erano diventati una liturgia esoterico. Adesso i vhs sono scomparsi, sostituiti dalla rete e da youtube. I fax soppiantati dal mail. Gli hifi soppiantati dall'ipod. Per le macchine fotografiche siamo nella fase della semplificazione. E anche le reti sociali - io mi ero iscritto a MySpace ma non l'ho mai usato - con facebook sono diventate a prova di stupido. Quindi, ecco il Nonja Experiment. Una digital camera samsung così facile da usare, e con accesso automatico a Facebook, che qualunque primate può usarla. Sulla qualità delle foto, non è molto peggio di molte altre collezioni su Fb.

Il video con la case history su Adsoftheworld

Advertising Agency: Traktor Werbeagentur, Austria
Creative Directors: Antonia Tritthart, George Moringer
Art Director: Julia Reissfelder