venerdì 26 novembre 2010

NOKIA N8 DOT. TSP, TECHNOLOGY SELLING PROPOSITION


Che meraviglia. Questo è Dot, il video ha vinto l'Epica d'Or per i film. Girato in stop motion con la videocamera da 12 megapixel del Nokia N8 e il Cellscope, una lente incorporata nello smartphone, racconta il viaggio di Dot, una ragazzina alta 12 millimetri, in un mondo microscopico che la rincorre per  annientarla. Poesia e tecnologia, in un progetto dove idea ed esecuzione sono del tutto interdipendenti. E in cui il prodotto non è solo l'oggetto del messaggio, ma anche il mezzo per produrlo.
Agenzia Wieden + Kennedy Londra, realizzato da Ardman Animations e diretto da Sumo Science con la tecnologia CellScope.



Segnalo poi che il premio per l'interattività e per il mobile l'ha vinto Brothers & Sisters di Londra per una iPhone app, 'Streetmuseum'. Utilizzando immagini d'epoca, l'applicazione consentiva di fare un viaggio nel tempo lungo le vie dei musei  di Londra.


E anche che la categoria Integrated l'ha vinta di nuovo JWT Italia con la campagna Are You Still

giovedì 25 novembre 2010

THE SOCIAL NETWORK. CHI E' DAVVERO MARK ZUCKERBERG?



‘The conspicuous paradox that “The Social Network” plays with is that the world’s most popular social networking Web site was created by a man with excruciatingly, almost pathologically poor, people skills.’

La domanda che resta dopo aver visto il film è: Zuckerberg è un cazzuto perché ha creduto e sviluppato sul serio un’idea non poi così geniale che girava nei campus da anni, oppure è uno sporco bastardo che si è impadronito di un’idea di altri e ha ci ha fatto una fortuna? Difficile rispondere. Certo, c’è una frase in una delle scene del processo, quando Mark dice: ‘La risposta è molto semplice, se l’idea di Facebook fosse davvero loro, LORO avrebbero fatto Facebook. Invece l’ho fatto io’.
Comunque, nel primo caso, oltre ad aver fatto il botto e aver cambiato per sempre la rete, ha fatto anche guadagnare ai due smidollati gemelli Winklevoss 65 milioni di dollari (la giovane avvocatessa dice che per Facebook a quel punto è come pagare una contravvenzione per eccesso di velocità), e un gruzzolo anche a Eduardo Saverin – sembra che dopo una causa abbia riguadagnato il 7% delle quote. Nel secondo caso, invece, non si capisce perché i gemelli non abbiano lanciato un’altra versione della stessa idea – cosa che poi è successa, ma mentre Facebook ha avuto un successo travolgente, ConnectU, la piattaforma sociale dei gemelli, ha vivacchiato per un po’ e poi credo sia stata sopraffatta. Oggi, i Vinklevoss hanno una pagina su Facebook.
Vale insomma il vecchio concetto ‘non è importante quante idee hai avuto, ma quante ne hai realizzate’.
Alla fine, pur essendo scostante, presuntuoso e brutale, lo Zuckerberg del film non esce tanto male. E’ uno sfigato, un outsider, un ebreo nel covo dei wasp, uno che un po’ per rivalsa e un po’ per geekitudine si identifica nel suo progetto e lo difende a tutti i costi. Di sicuro, sono più irritanti gli avvocati, i rettori delle università, i figli di papà, i principi di Monaco e le principessine da college.
I titoli di coda dicono che Facebook ha 500 milioni di utenti ed è valutata 65 miliardi di dollari. Dal momento in cui è stato composto il rullo dei credits a oggi, se ne saranno aggiunti altri milioni. C’è una pagina che è aggiornata continuamente. Quello che sta diventando Facebook, ancora non lo sappiamo. Tutto sommato, Zuckerberg ha solo 26 anni.

martedì 23 novembre 2010

COKE ZERO. IT'S POSSIBLE


Sono un fan della Coca Zero, e per questo mi infilo spesso in polemiche. Tipicamente, i bevitori di Coca classica dicono che fa schifo, mentre io sostengo che il sapore è praticamente uguale. Specie con ghiaccio e limone. Ho anche fatto fare un assaggio 'blind' a mia nipote Benedetta, 10 anni, e qualche coetaneo, quindi molto affidabili sulle bibite, e il risultato è che non hanno saputo distinguere.  
Real Coke Taste, Zero Sugar: it's possible è appunto il claim di questo espositore della Leo Burnett di Manila. Mi piace perchè non puoi non fermarti a guardarlo. Perchè il messaggio è chiaro e diretto. Perchè non sembra un fake, come la maggioranza delle cose che si trovano in adsoftheworld, ibelieveinad eccetera. Ricominciare a fare delle cose che sorprendono, piacciono e funzionano e non ci vogliono dieci minuti a capirle non sarebbe male. 

Advertising Agency: Leo Burnett Manila, Makati City, Philippines
Creative Directors: Raoul Panes, Alvin Tecson
Art Directors: Mon Pineda, Farlet Vale, Steph Mangalindan
Copywriters: Therese Endriga, Cey Enriquez

giovedì 18 novembre 2010

CONDOM - NO CONDOM




L'anno scorso la Metropolitan Police di Londra lanciò, con AMV BBDO, Choose a different ending.  Una storia interattiva sull'uso del coltello tra gli adolescenti raccontata su youtube, con la possibilità di fare delle scelte come: prendo il coltello/non lo prendo, partecipo alla rissa/non entro, pugnalo/non pugnalo. Bello e scioccante. Il caso ebbe grande successo, fece il giro del mondo e vinse anche un Leone a Cannes. Ora, con lo stesso format,  NHS Bristol ha lanciato questo Condom-Nocondom. Ieri ho tentato di guardarlo ma si bloccava. Ci sono anche state polemiche, e oggi per vederlo occorre 'sign-in'. E quindi l'ho visto. Non mi convince. Mentre la storia del coltello era drammatica e coinvolgente, e anche nuova, nel senso che, almeno a me, mostrava qualcosa che non sapevo, questa è talmente didascalica che non sorprende nessuno. Ma non è l'unico problema. E' proprio goffo il racconto. La ragazza sembra un'adescatrice. Il momento del condom-no condom è molto meccanico. E alla fine sembra un allegro invito agli adolescenti a fare sesso, basta che ci sia il condom. Non mi sembra il messaggio giusto. Ma io non sono il target. 
Purtroppo. 

lunedì 15 novembre 2010

FUN THEORY CAP. 2: SPEED CAMERA LOTTERY



La Fun Theory è diventata un premio: Fun Theory Award. A vincerlo è l'idea di Kevin Richardson, che ha inventato un modo per invitare la gente a limitare la velocità in auto. Volkswagen e The Swedish National Society for Road Safety hanno trovato l'idea così buona che l'hanno realizzata a Stoccolma.

giovedì 11 novembre 2010

36 MODI PER NON SMETTERE DI FUMARE

La FDA ha diffuso una raccolta di 36 messaggi per scegliere i 9 che appariranno il prossimo anno sui pacchetti di sigarette. Si possono vedere qui. Ci sono molte immagini stravecchie - i polmoni pieni di cicche, le bare, i cadaveri all'obitorio - che ormai non fanno più effetto a nessuno. Non che siano particolarmente forti: qualcuno suggerisce di gogglare Cigarette Warning Labels per trovarne di molto più crude.

La questione resta molto controversa. Ci sono ricerche secondo cui i messaggi 'terroristici' sono inefficaci, perchè vengono ignorati intenzionalmente. Oppure che paradossalmente i messaggi spaventosi rinforzano il comportamento sbagliato. In Italia hanno messo in vendita adirittura dei porta-pacchetto che nascondono le immagini sgradevoli. Io credo che sia meglio suggerire un comportamento differente, piuttosto che spaventare. Come la famosa campagna americana del 'designated driver' per prevenire la guida sotto effetto dell'alcool. Meglio un insight intelligente. Come per ogni buona pubblicità.

mercoledì 10 novembre 2010

CASSANO, UNO, DUE O NESSUNO.



Non so come andrà a finire la storia tra Cassano e il suo presidente, Garrone. Ma certo io tengo per Fantantonio. Il calcio è diventato talmente noioso che quando c’è lui almeno ci si può sempre aspettare qualcosa. Un colpo di tacco, o un colpo di testa. Detto questo, ancora una volta bisogna dire che la campagna Ci sono due Cassani è stata la più bella dell’anno in Italia, vera e anche un po’ profetica. Magari non vincerà nulla in giro per il mondo, magari non piace ai creativi fighetti, ma è capace di parlare a tutti, pur essendo molto raffinata, è molto italiana, senza essere italiota. E sfugge al famoso ‘irrealismo’ della pubblicità di cui ha parlato Barbella. Dai, Garrone, perdonalo, se no Sky deve ritirare lo spot.

martedì 9 novembre 2010

BUNDABERG. APOLOGY APOLOGY

Una deliziosa presa in giro degli animalisti in una mini-saga del rum australiano Bundaberg. Nel primo spot, i padri fondatori della distilleria Bundaberg intervengono per aiutare un golfista a eliminare un coccodrillo, nella seconda chiedono scusa per il povero coccodrillo, e nella terza chiedono scusa per le loro scuse insincere. Nel terzo film, occhio alle valigie.

Un misto di paradosso, humor inglese e gag ricorsive alla Monty Phyton: 'We apologise again for the fault in the subtitles. Those responsible for sacking the people who have just been sacked have been sacked'.

Bundaberg nel canale di Youtube si racconta così: Back in 1888, a band of sugar millers faced an overwhelming oversupply of molasses and came up with an ingenious solution: Bundaberg Rum. But what would happen if they applied their thinking to today's problems?

Agenzia: Leo Burnett Sydney

Crocodile


Apology



Apology apology

giovedì 4 novembre 2010

YOU CAN BE THE DIFFERENCE BETWEEN LIFE AND DEATH.



Nel cinema, ci sono vari esempi di interazione tra pubblico in sala e film: dalla Rosa purpurea del Cairo di Woody Allen fino agli spot interattivi. Però una cosa così forte non l’avevo ancora vista: un finto commercial che diventa una tragedia. Le persone in sala devono essere rimaste basite. Specialmente quelle che mangiucchiavano popcorn.

Agency: BBH London

martedì 2 novembre 2010

WELCOME BACK



Il nuovo flash mob di T-Mobile, fatto di una serie di famose canzoni cantate ‘a cappella’ ad Heathrow la settimana scorsa. Magari non farà i 37 milioni di clicks della celeberrima Dance. Ma è spettacolare e divertente. Insomma, mi sarebbe piaciuto essere lì.

I brani: At last (Etta James), Comin' Home Baby (Mel Tormé), Return of the Mack (Mark Morrison), The Passenger (Iggy Pop), Boys are Back In Town (Thin Lizzy), Oh My God (Kaiser Chiefs), I Knew You Were Waiting (George Michael and Aretha Franklin), Welcome Home (Peters And Lee). Via