mercoledì 31 ottobre 2007

COME SARA' L'ESAME?


Sto cercando di delineare una valutazione finale del corso che tenga conto di questi elementi:
- Frequenza. Terrò conto della frequenza al corso, non so ancora in che termini precisi ma li definirò
- Lavoro personale. Può essere un approfondimento di un tema trattato nelle lezioni, concordato con me. Un documento, elettronico o cartaceo, possibilmente entrambi, su word o power point, di 20/30 pagine, incluse illustrazioni, link eccetera. Oppure può essere la lettura di uno dei libri indicati in un post a parte (non l'ho ancora pubblicato). Nell'esame parleremo brevemente di questo approfondimento, che però dovrà essermi mandato un po' prima, in modo che io lo conosca. I documenti migliori verranno poi valorizzati, o nel blog, o in lezioni durante il corso, o in eventuali dispense successive.
- Domande. Metterò nel blog un documento con le FAQs del corso, cioè le domande che riguardano i concetti fondamentali, le storie, gli esempi che abbiamo trattato nelle lezioni e che sono più o meno raccolti nei documenti che man mano scarico su Blackboard. Nell'esame verranno fatte tre o quattro di queste domande.

Tenete presente che una parte dell'esame sarà con la professerossa Bionda, e il voto sarà presumibilmente complessivo, cioè la media dei due voti.

Questa è una ipotesi. Se qualcuno ha osservazioni, proposte, miglioramenti sono qui per sentirli.

martedì 30 ottobre 2007

LEZIONE DI DOMANI



E' iniziata nel 1980, creata dalla TBWA New York, è durata 26 anni, ha fatto il successo mondiale del suo prodotto, ha contato 1500 soggetti, è stata copiata, collezionata, parodiata, è diventata un'opera d'arte, un libro, una cartolina, un quadro, un'icona. Un mito. E dopo tutto questo, l'anno scorso è stata terminata. Con una campagna mediocre, che è durata meno di un anno.

La storia incredibile della campagna stampa assolutamente più famosa della storia. Chi l'ha indovinata?

LA SINDROME NIH



La sindrome NIH è una delle piaghe del mondo sviluppato. Significa Not Invented Here (vedere su Wikipedia) e si abbatte su tutte le cose che non sono state create di persona. Non l'abbiamo inventato noi. Non l'ho inventato io. Si manifesta nella resistenza ad accettare una soluzione esterna quando ce n'è una interna. Riguarda progettazione di software, studi accademici, modelli di marketing, campagne pubblicitarie. Oggi pomeriggio io vado in un'azienda multinazionale a prendere due brief, uno per la campagna nazionale, uno per quella europea. I nazionali non vogliono la campagna europea, e hanno le loro ragioni. Gli altri paesi non vogliono quella italiana, e pure loro hanno le loro ragioni. La soluzione sarà complicata.

Perchè parlo della NIH? Perchè riguarda strettamente la creatività: nel lavoro creativo ognuno è abbarbicato alla propria idea, non perchè sia davvero migliore, ma perchè è nata nel suo cervello, e ogni idea produce adrenalina. E' stata accarezzata, visualizzata. Ci si è affezionati. La si vuole vedere realizzata. Questo va benissimo quando uno lavora da solo: ha un'idea, di qualunque genere, è convinto, genera consenso, trova risorse, ci mette energie, tempo, accetta rischi e delusioni, e se è davvero bravo la porta in fondo.

Ma se è in un gruppo, se lavora in un team, deve imparare ad accettare e valorizzare anche le idee di altri. E magari lavorarci. Tipico atteggiamento di chi aveva un'idea che non è stata portata avanti è mettere il broncio e tirarsi indietro. 'Allora fate di testa vostra'. E non collabora, a volte boicotta.

Accettare e sviluppare un'idea non propria è una cosa veramente difficile. Per questo, a volte, la vita in agenzia è peggio della giungla.

Fine della predica. Domani magari facciamo due chiacchiere.

lunedì 29 ottobre 2007

E ADESSO CHE SI FA?


Molte visite al blog, pochi commenti. E' vero che siamo in un momento delicato, ma attraversare un po' di disagio è sempre istruttivo. In sostanza, abbiamo due vie.

1. il tema mozziconi, che è più generale, si potrebbe fare anche fuori università, non ha controindicazioni e una parte di consensi nel corso
2. le inefficienze, in particolare le code, che è un tema strettamente interno alla Cattolica, è sentito solo lì, ha qualche area di rischio (reazioni accademiche), ma più o meno interessa tutti.

Non vorrei essere io a decidere, ma se la seconda proposta unisce tutti, e riusciamo ad avere qualche idea simpatica, di effetto e a basso costo, io opterei per quella.
Quindi, i vostri pareri saranno decisivi.
Questa settimana avremo solo mercoledì, quindi corso teorico. Magari facciamo un accenno finale alla cosa.

SE VUOI COMMENTARE METTITI IN CODA

Il percorso di ogni campagna pubblicitaria è lungo e difficile. La gran parte delle campagne si arenano o appena dopo il brief, altre dopo la presentazione, altre ancora si trascinano per mesi nei test e controtest, moltissime non escono mai. Quindi, non mi stupisco per le difficoltà della nostra famosa Ambient-guerrilla. Anche da una campagna che non esce mai c'è da imparare molto. Ecco un paio di interventi piuttosto duri. La discussione è aperta.

Scrive Marcello:

Adesso dico la mia.Io non ho firmato niente semplicemente perchè non avevo più letto il blog e ho partecipato interessato ma con poche idee ai brainstorming semplicemente perchè dei mozziconi per terra alla Cattolica non mi interessa granchè, anzi! Realizzare un progetto nell'ambito di un laboratorio di creatività per noi studenti ha senso se fatto su un problema vero presente in università, in ciò che facciamo tutti i giorni in ateneo, in qualcosa che davvero ci fa dire ogni volta:" ecchecaspita" (se non altro). Esempi? le aule sempre troppo piccole, i due sportelli aperti per i 5000 studenti della facoltà di economia 4 ore al giorno in segreteria, le informazioni che si rimbalzano da un ufficio all'altro senza che nessuna sia mai UFFICIALE ecc ecc.. Se vogliamo fare un ambient, annessi e connessi su questi ed altri temi, ben venga. Se comunque vogliamo rimanere sui mozziconi, idem, io ci sono e ci sarò, perchè per una volta che si può FARE, non mi tiro indietro. Ma mi chiedo: a chi "serve" questo lavoro? A chi vogliamo mandare un messaggio? Da chi vogliamo essere ascoltati? Io sostengo il punto 1 perchè credo che se realizziamo qualcosa di eclatante nella nostra università questo può avere un duplice effetto: farci sentire dai nostri colleghi e smuovere le acque su un tema davvero rilevante nonchè, se l'operazione riesce alla grande, attirare l'attenzione degli altri atenei e di riflesso dell'opinione pubblica (ora già la sto sparando grossa).
Lo so è facile essere polemici e poco propositivi,ma l'uomo sigaretta mi fa di una tristezza ragazzi...

domenica, 28 ottobre, 2007

Scrive Anonimo (meglio se non fosse anonimo):
Finalmente.
Altro che mozziconi.
I problemi in Cattolica sono ben altri: in primis, la totale inefficienza della Signora Segreteria, che ci costringe ad estenuanti code d'attesa. E non solo.

Smuovete gli animi! Voi che potete.

un'assidua frequentatrice sotto mentite spoglie

domenica 28 ottobre 2007

PUBBLIVORI



Varie segnalazioni dalla notte dei pubblivori. Vedo che Central Beheern resta uno dei preferiti, lo era già vent'anni fa. Si potrebbe dire che ha ereditato il tema della sfiga di Hamlet. Inserisco questo soggetto perchè non l'avevo visto e mi piace da matti, per la situazione, il finale come al solito lasciato all'immaginazione, il casting dell'allegra famigliola, il canto di In the jungle a due voci e il leone che si abbassa per entrare in garage. Strepitoso.
Una playlist qui: http://www.youtube.com/view_play_list?p=DA54CDBD04ED8F7E

venerdì 26 ottobre 2007

SONDAGGIO

Ieri ho chiesto in aula chi voleva esserci nel progetto ambient-guerrilla. Ho visto sul contatore che decine di persone hanno consultato il blog, ma solo un paio hanno dichiarato la loro disponibilità tra ieri e oggi. Forse ha ragione Fabio. Ammetto che sono un po' perplesso e ci ho pensato parecchio. Pensavo che ci teneste a fare qualcosa di concreto, del resto il corso si chiama Laboratorio. Oppure ho fatto un errore di valutazione io, e quindi è meglio che ne parliamo. E' il primo anno in cui faccio questo corso nella specialistica, prima ero nella triennale, quindi le attese e gli atteggiamenti possono essere del tutto diversi.
Quindi, come in un sondaggio o un pre-test, voglio sentire l'opinione del pubblico.
Le alternative sono qui sotto. Mandatemi il vostro parere, anonimo o nominale, magari anche indicando solo il numero dell'alternativa preferita, vi garantisco che non avrà nessun effetto sulla valutazione, anzi apprezzerò tutte le posizioni. Siete comunicatori: comunicate!

1. facciamo ( o tentiamo di fare) qualcosa di visibile e memorabile in Cattolica, Gemelli o Carducci o spazi vicini

2. facciamo qualcosa di visibile e memorabile non in Cattolica, in giro per Milano

3. facciamo solo una simulazione su carta, senza mettere in pratica (ma si perde tutto il divertimento e si impara anche molto meno)

4. non facciamo niente e ci dedichiamo solo alle lezioni teoriche (mi diverto io ma voi molto meno)

5. altre opzioni che al momento non mi vengono in mente

giovedì 25 ottobre 2007

CORAGGIO

Scrive Fabio a proposito della nostra ambient-guerrilla:

...volevo però sottolineare e ricordare a tutti che qualsiasi di queste iniziative venga messa in pratica tutti o quasi di noi ci dovranno mettere la faccia..e siamo proprio sicuri che a tutti vada bene? Lo dico solo perchè nessuno ha sollevato la questione e per evitare che sorga poi più tardi..

Scrivo io:
giusta osservazione, nessuno dovrà partecipare se non sarà convinto e contento di farlo. Mi bastano 10, o 5, o forse anche 1 solo . Ma sono sicuro che del coraggio c'è, e dell'entusiasmo e anche della gioia. Io li ho visti, e se guardate bene li vedete anche voi.

MOZZICONI DI IDEE



Mi sembra che le idee emerse e fattibili siano

1. la squadra di ripulitori: va articolata bene, verificata la fattibilità, cioè abbigliamento, attrezzatura, dove trovarli, luogo, azioni e durata e messaggio
2. il cerchio di gesso: va resa molto visibile e connessa a un'azione e un messaggio
3. gli inseguitori vestiti da mozziconi: va verificato il costume da mozziconi, e l'azione
4. l'arbitro: non sono sicuro di averla capita bene
5. i mozziconi giganti: avete ragione, non voglio forzarvi su questa idea, quindi la abbandono

I commenti li raggruppiamo in questo post.

CHI DI NOI VA IN MOTO?



Io ci vado. E faccio esattamente così. Primo spot che vedo dedicato ai motociclisti.

ALLY DANCE

Effettivamente si può lavorare sul concetto di mob. Ho controllato:
mob, nf: bolgia
Compound Forms/Forme composte:
the mob, nf: la folla

Grazie a Serena. Diamo una mano a Mirco, che generosamente si è offerto volontario per raccogliere materiale per descrivere e dare un nome a questo genere. Comincio io:

- playstation, the mountain

- nike, tag

- nike, musical chairs

NO, TI PREGO, NO!


Mi è arrivato un commento al blog che leggete qui sotto. Se nelle scuole di comunicazione si impara a parlare così, io mi sparo.

Trovo il print una decente, seppur poco memorabile risoluzione di un brief. Il pay-off poteva essere più corto ed incisivo, in questo caso il copy non è stato molto acuto (benedetta prolissità latina). Se le vendite, TOM & brand saliency e patrimonio del marchio sono tra i risultati .....

mercoledì 24 ottobre 2007

DOPO TOSCANI LA TOSCANA


Christian scrive:
potremmo pubblicare questo sul blog?
Ecco fatto. Tanto l'hanno già visto tutti. Ma non sono interessato all'ennesima polemica, basta leggere i giornali. Ho letto i titoli e mi sono già annoiato. Se mai, discutiamo se l'annuncio ci piace o no, se c'è un'idea o è solo la solita tecnica della trasgressione per far parlare.

martedì 23 ottobre 2007

LEZIONE DI DOMANI



Compito per domani: chi sa qual è la prima campagna Nike con lo Swoosh e Just do it? Vediamo chi la trova.
Dunque, vediamo:
Elena:
Forse è la prima parte del video a questo link http://it.youtube.com/watch?v=seTO5_wfkLg
nell'85 nike riuscì a mettere le scarpe ai piedi di un giovane cestista appena uscito dal college, tale Michael Jordan, destinato a diventare di lì a poco il giocatore più forte di tutti i tempi. Il modello "Air Jordan" (rosso e nero, subito proibito dalla Nba che calzava solo il bianco) andò immediatamente a ruba, anche perché la società dell'Oregon decise di lanciarlo con una campagna capace di bucare lo schermo: lo spot di Jordan che vola verso il canestro per schiacciarvi il pallone rimanendo in aria per 10 secondi colpì l'immaginazione anche di chi non aveva mai visto una partita di basket, facendo di scarpe, atleta, colori e logo un geniale video musicale.

ops, ho sbagliato, non c'è il just do it...

Pastor Bonus (ma chi è?) ha detto...
1971: Swoosh Design trademark is created by Carolyn Davidson for a fee of $35.001988: The Just Do It campaign is introduced------The Air Stab is the first model to combine the Footbridge device with Air-Sole cushioning ------The Mars Blackmon character helps sell the 3rd generation of AIR JORDANs 1989: The Just Do It campaign goes into its 2nd year ------"Bo Knows" commercials featuring Bo Jackson are tied to the Just Do It theme

E per esser più preciso...Nike, "Just do it", Wieden & Kennedy, 1988 (al quarto posto delle migliori campagne di sempre, anche se ci credo poco!! queste classifiche son proprio assurde!!)
Ok, ok, bravi. Però questi riferimenti li trovavo anch'io. Mi serve la campagna. Il primo tv con lo swoosh e just do it. Era il famoso Bo Knows o no? Forza, non fate cercare su Youtube solo me.



lunedì 22 ottobre 2007

ANNULLIERT

Non sapevo cosa voleva dire fino a stamattina alle 8, quando sono arrivato in aeroporto e ho visto tutti i voli per l´Italia annulliert. Nessun giornale ne parlava ieri. (Ma ovunque, anche qui, parlano del vandalo della fontana di Trevi.) Il mio volo delle 9 di mattina si e (dove sono le parole accentate sulla tastiera tedesca?) trasformato in uno delle 1940 di stasera. Giornata persa. Telefono scarico. Musei chiusi. Il nostro ufficio qui e' fuori citta. Unica risorsa uno stanzino di un metro con connessione internet. Dove guardo i vostri commenti al blab. Poi a zonzo per il centro guardando quanto tutto e' globalizzato: ci sono gli stessi negozi dappertutto. H&M, Zara, Adidas, Sephora, Starbucks, McDonald. E lo stesso odore di, cosa, olio fritto? L´ unico che mi serviva, Virgin, non l ´ho trovato. Ma nelle stazioni del metro dei cavalletti con un mozzicone e una scritta: 20. Non capisco una parola di tedesco, ma credo sia una multa. Non ho finito di preparare la prossima lezione, contavo di farlo in serata in ufficio. Mi metto nella lounge all'aeroporto e ci rifletto. Buona giornata dal vostro prof disperso a Frankfurt.

domenica 21 ottobre 2007

WOM GRASSROOTS CAUSE BRAND BLOGGING



E non è finita. Ci sono altre sigle da capire. Ecco qualche appunto per iniziare.

WOM: word of mouth, cioè il passaparola.
Grassroots: vuol dire la base, le fila di un'organizzazione,una volta erano definiti gli 'agit prop', volontari che diffondono un credo
Cause related marketing: sposare una causa nobile, per esempio difendere le balene, oppure i bambini del sahel
Brand blogging: blog dedicati a un prodotto, a volte sinceri a volte prezzolati

sabato 20 ottobre 2007

AMBIENT GUERRILLA VIRAL BZZ



Un commento di Vera mi stimola a parlare di queste nuove forme di comunicazione.

'Richiesta: una chiara definizione di ambient (non la sa neanche la Bionda...).Durante le lezioni ho raccolto questi elementi:- l'ambient fa parte di una strategia di guerrilla: non chiede permessi a nessuno e si inserisce in spazi normalmente avulsi da qualsiasi forma di pubblicità.- deve essere "leggera", cioè avere un effetto straniante: colpire l'attenzione senza far riflettere troppo o avvilire.- non contempla la presenza delle persone che la mettono in atto (e questo esclude molte delle fantastiche idee che sono venute fuori - anche se potremmo comunque realizzarle per il filmato viral)

Non credo alle definizioni verbali. C'è qualcuno che inventa una cosa, e questa cosa è bella e nuova e produce emulazione, come la break dance i graffiti l'hip hop i flash mobs o anche i blog. Le cose nuove e vive cambiano, si intrecciano e evolvono, e questo è il bello. Se poi siamo in un contesto creativo questo avviene più velocemente e le contaminazioni sono continue. Mi piace una frase che dice: le idee? non ci sono definizioni, soltanto esempi. Quindi, più che definizioni, possiamo stabilire dei contorni:

- ambient è una evoluzione dell'affissione, che a un certo punto è uscita dai suoi confini. Le più interessanti sfruttano una caratteristica del luogo o dell'oggetto: pali della luce, pensiline del tram, aiuole, gradini delle scale. Nel blog ne ha allegate parecchie Christian.
- guerrilla è una incursione, più o meno aggressiva, in uno spazio o in un evento, fatta per attirare l'attenzione su qualcosa e generare anche una reazione stampa. Il video Stop running water lo è. La Fontana di Trevi rossa, se non danneggia le statue, è pura guerrilla, se no è vandalismo. Qui sotto allego il Manifesto del Guerrilla Marketing
- viral è la diffusione virale, come un contagio di un virus, quindi esponenziale, da me ai miei venti amici, da loro ai loro ventiXventi, ecc, di un messaggio, un filmato, se è bello nel giro dio pochi giorni fa il giro del mondo, come il filmato Dove evolution. Un evento di guerrilla può generare un filmato che poi ha diffusione virale.
- bzz è il passaparola, persone che hanno contatti in certi gruppi sociali, che sono arruolati e pagati per parlare bene di un prodotto, come un libro, o un film o un negozio, e l'abilità sta nel sembrare spontaei

Ci sono riflessioni in giro per la rete su tutti questi tipi di comunicazione. Vera, potresti farlo diventare il tuo approfondimento per l'esame.

Su www.marketingroutes.com, Andrea Signori ha steso il manifesto. Mi sembra molto completo e veritiero, quindi lo riporto:
MANIFESTO DEL GUERRILLA MARKETING

1. Pensa sempre che il tuo progetto cambierà il mondo: come affermaGuy Kawasaki: "non lanciare un progetto senza essere preparato acambiare il mondo".
2. Non bisogna pensare alla guerra, ma alla battaglia: una corretta campagna di guerrilla "deve" disporre di un budget ridotto; sembra strano
a dirsi ma è così. I progetti troppo onerosi non si addicono ad una strategia di marketing nata con l’intento di "colpire e ripiegare", in modo unconventional.

3. Potere agli utenti: nessuna azione di guerriglia o movimento di protesta può aver successo senza il sostegno del "popolo". Le campagne di guerrilla rappresentano un’ ottima opprtunità per coinvolgere tutti gli utenti incondizionatamente in quanto "colpiscono" nei momenti in cui le"difese pubblicitarie" sono minime.
4. Schierare i mercenari: ovvero, non affidarsi agli eserciti istituzionali (agenzie) ma realizzarsi la maggior parte della pianificazione "militare" in proprio (tranne per la realizzazione del materiale utile alla campagna che va realizzato da qualche buona agenzia). Ricordarsi dei budget esigui che ci "permettono" di stare lontani dai big player.
5. Think small, ma in modo spettacolare: le campagne di guerrilla si basano molto sull’inventiva e poco sul budget, quindi bisogna partorire l’idea per una campagna low cost ma carica di fascinazione.
6. Lasciali scommettere: l’aspetto principale su cui basare una campagna di guerrilla è la sorpresa; non solo sugli utenti ma anche sui competitors. Ogni campagna non si ripete mai, neanche se ha come focus lo stesso soggetto. Quindi bisogna ogni volta stravolgerla e riproporla in luoghi e forme diverse lasciando scommettere gli utenti ed i competitors sul dove riappariremo.
7. Afferra il malloppo e scappa: tutte le guerrilla campaign vanno eseguite con una precisione laser; ciò significa che una volta realizzate ed archiviate non devono mai essere riproposte; anche in caso di insuccesso conviene "prendere" ciò che si è guadagnato (sia economicamente che da un punto di vista di business) ed andarsene!
8. Comanda la carica: il leader è sempre al comando delle "truppe" e quindi bisogna essere sul "campo" a seguire l’azione. Se non si ha voglia o tempo conviene avere un "vice" che ci informi dei successi/insuccessi della campagna.
9. Non dimenticare la propaganda: ogni successo conseguito va urlato; quelli bravi lo chiamano "Word-of-Mouth". Se la campagna ha avuto successo usiamo tutti i canali in nostro possesso per informare della"nostra" conquista del mondo.
10. Attento al fuoco amico: organizzare un team affiatato che abbia un unico obiettivo comune; valutare e testare tutti gli elementi che prenderanno parte alla realizzazione della campagna perchè le opinioni dissonanti non aiutano un progetto basato sull’unconventional. Maggiore sarà il gradimento intorno un’idea, maggiore sarà la possibilità di riuscita.

BLOG IN PERICOLO



Guarda che sfiga. Appena entrati nel meraviglioso mondo del blog, siamo già a rischio di doverne uscire. C'è un Ddl di ieri che, per regolamentare la materia, vuole mettere delle norme che renderanno più difficile e rischioso in termini di responsabilità aprire un blog.

Il mondo dei blog è in subbuglio. Se volete, mettete il vostro nome per protestare contro questa norma o scrivete una mail all'autore del Ddl, Ricardo Franco Levi levi_r@camera.it
Dal sito di Beppe Grillo:
Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.Il 99% chiuderebbe.Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.Ps:

venerdì 19 ottobre 2007

OLIMPIADI IN CINA

Grande. Semplice l'headline: La Cina si sta preparando. L'idea è molto forte: usare alcuni degli sport olimpici per mostrare le violenze agli oppositori del regime. Testo breve ed efficace. Gli scatti sono notevoli. Le luci verdognole, crude, il make up sulla faccia delle vittime, la sfuocatura degli atleti. E anche la fiaccola olimpica con il filo spinato perfetta. Rappresentare insieme lo sport e la tortura è spiazzante. Ma è la sintesi di quello che sta accadendo. Ecco quello che fa la creatività quando è efficace: racconta le cose con una velocità e una precisione impressionanti.



GAG EVOLUTION

Come è evoluto lo humor da Hamlet Cigar a oggi? Due campagne non viste in Italia che hanno vinto premi a Cannes. Humor nero per la birra Tiger e humor assurdo per Skittles. Dai, il coniglio che canta e la barba sono davvero fuori.

Aggiunto un filmato su segnalazione di Jam Trafficker










giovedì 18 ottobre 2007

FIGHT FOR KISS



Qualcuno l’ha già visto, ma lo posto perché è un bell’esempio di slittamento laterale dell’idea. Il processo è: nuovo rasoio > pelle morbida > piacere per la moglie > abbandono del baby > desiderio di riscossa. Notare che è una versione postmoderna 3d dell’Edipo.

NO BUTT IN CATT



Ecco gli spunti di oggi:

Corpo del reato e cerchietto
Mozziconi boomerang
Contenitori per mozziconi
Mozzicone gigante intralciatore
Tiro a segno
Boccia del mozzicone
Lancio del mozzicone umano
Mozzicone lanciapersone
Moquette di mozz
Gioco dell’asino con mozz
Punizione per mozz lanciato a terra
Allarme trombetta per mozz lanciato a terra
Mozz dappertutto
Non abbandonare i mozz
Mozz aggressivi, pericolosi
Mozz brutti (claim)
Mozz come traccia
Mozz restituito (video)
Raccolta mozz in contenitore
Portacenere gigante e lancio del soggetto
Mozz fossile
Liberi dai mozz ,
pulizia
Distribuzione grembiuli e guanti
Uomo morto, mozz vivo
Set palette per pulire mozz
Identikit fumatore
Mozz che lascia impronta addosso
Gettare mozz a terra
Personaggio di Lupin
Intervistare chi pulisce
Sentiero mozz per i cestini
Racc diff marca sig
Attacco al fumatore
Portacenere umani
Gioco: quanti mozz?
Lancio del mozz (arbitro)

mercoledì 17 ottobre 2007

LA GRANDE SORELLA



Scrive Riccardo:

Ciao ragazziLo sapevate che il famigerato spot della Apple che abbiamo visto stamattina ha ispirato anche una recentissima polemica negli Stati Uniti? Come tutti saprete, in quel Paese i vari candidati alla Casa Bianca si stanno sfidando in vista delle primarie del 2008. Nel partito democratico la sfida più accesa è quella tra Hillary Clinton e Barack Obama (il candidato di colore, per capirci). Alcuni mesi fa, i membri del team elettorale di Obama hanno messo su YouTube un filmato che riprende in tutto e per tutto lo spot della Apple del 1984, con una differenza sostanziale: al posto del Grande Fratello, si vede la faccia di Hillary che parla (le immagini sono tratte da un suo discorso elettorale). Il filmato è stato visto milioni di volte e ha fatto imbufalire lo staff di Hillary, tanto che Obama ha dovuto sconfessarlo e prenderne le distanze...Io lo avevo già visto, ma non avendo mai assistito allo spot della Apple fino a stamattina, non avevo compreso l'aspetto parodistico del filmato. Adesso è decisamente più interessante.

martedì 16 ottobre 2007

LEZIONE DI DOMANI



Hamlet Cigar è una delle campagne storiche della pubblicità britannica. Iniziata a metà degli anni '60 per opera della CDP, Collett Dickenson Pearce, è diventata anche un cartoon ed è durata fino agli anni 90, quando è stata vietata la pubblicità delle sigarette. Il suo humor basato sulla goffaggine, le situazioni imbarazzanti, la botta di sfiga ha fatto scuola. La musica - l'Aria dalla terza suite di Bach suonata da Loussier - il claim, Happiness it's a cigar called Hamlet e lo sbuffo di fumo sono la firma di tutti i film. Io li avevo visti per la prima volta venticinque anni fa negli annual e nella Notte dei Pubblivori. Adesso si trova la raccolta completa su Youtube. Questo è uno dei soggetti degli anni 80.

CHI HA VISTO LA PIRAMIDE?



La Vecchia Zia mi segnala lo spot della piramide di Giza: confesso che mi era sfuggito. Eccolo qui. Non è il mio preferito, singolarmente, ma la visione finale della piramide ricoperta di colori è stupenda.

lunedì 15 ottobre 2007

SONY BRAVIA. COLOURS LIKE NO OTHERS



Ho letto tutti i commenti, molti interessanti. Io devo dire che amo questa campagna. Non solo il film Play-doh, ma l'intero concetto, colours like no others. Con questo concetto Sony ha fatto tre film molto diversi, ma con lo stesso Progetto, come direbbe Semprini. Ha fatto volare la sua promessa, un monitor LCD con colori brillanti, e l'ha portata su un altro piano, l'ha fatta diventare un progetto, una missione. Ha fatto più che dei film bellissimi, ha fatto qualcosa che ha dell'evento, dell'opera d'arte. Le palline che cadono per le strade scoscese di San Francisco, e non è il solito film 3d, sono palline vere, 250 mila palline lasciate cadere e riprese al ralenti. La vernice che esplode come un fuoco artificiale tra i palazzi di Glasgow. E i coniglietti fatti di play-doh che invadono una stupefatta NY che guarda, coniglietti che diventano onda, balena, un grande coniglio rosso che ricorda, come ha detto qualcuno di voi, Donnie Darko, e si scompongono in colori alla fine.
Ci sono tanti modi per concepire la 'pubblicità'. Questo è uno dei più belli. Il film delle Balls è pura poesia, non smetterei mai di guardarlo. Le palline che saltano nelle strade, che escono dalle grondaie, insieme alle rane, sono il meraviglioso che ritorna, il meraviglioso che è nascosto da qualche parte, nella nostra memoria di bambini, nei nostri sogni. E' il contrario dell'orrore di Stephen King: nelle viscere delle città, negli angoli bui, nelle zone morte c'è il Male, pronto a saltare fuori e distruggerci.
No. Qui c'è la meraviglia dei bimbi, della nostra parte infantile, il paese dei balocchi di Pinocchio, la vita come ce la immaginavamo da piccoli, i colori dell'arcobaleno visti la prima volta, le mattine dei regali di Natale, le luci del Luna Park. Da piccoli amiamo il favoloso: quello che la nostra immaginazione costruisce con il tessuto delle fiabe, i pelouche che ci fanno compagnia nel letto, e ci aiutano ad affrontare la notte da soli, i prodigi, gli arcobaleni, le biglie, le palline colorate, le bolle di sapone, i pastelli, la plastilina, i tubetti di colore, i fuochi artificiali.
I coniglietti gialli blu rossi che saltano felici per le strade e le piazze di NY City, diventano macchie di colore e poi risorgono, cambiano forma, dimensione, diventano balene, e poi cubi, un mondo dove non ci sono le leggi della fisica e l'economia e il traffico e le guerre e la povertà, mi danno una gioia infantile irrefrenabile. Il grande coniglio rosso è il simbolo di questo. E' la resistenza contro l'assurdità della vita. E infatti, si liquefa in mille colori che danzano.
Cosa avrei dato per essere lì, quei giorni felici in cui gli animatori hanno fatto vivere e saltare i coniglietti.
E non sono d'accordo che bisogna far vedere NY più grigia o più cupa per far risaltare i colori. Qui il prodotto non c'entra, ed è questo il bello, è la felicità di creare in nome di un progetto, colori come nessun altro, lasciateci inventare i colori che invadono le città, senza dover parlare dei monitor, della tecnologia e bla bla. Pura logica della fantasia, perfetta e maniacale esecuzione. Crafting, sublime artigianato.
La pubblicità, è stato detto, deve realizzare un 'risarcimento spettacolare': entra nelle nostre case non voluta, non può invaderci con cose noiose e tristi o volgare o finte, come fa quasi sempre, ma farci divertire, noi grandi e i nostri bambini. E questo è pura gioia degli occhi, e delle orecchie perchè la musica è fondamentale.
Scusate la lunghezza.

E poi, ho scoperto anche dove, forse, hanno trovato l'idea. Cercate Kozyndan sulla rete.



venerdì 12 ottobre 2007

BEST OF THE DAY



Dopo le palline colorate a San Francisco, i getti di colore tra i palazzi girato a Glasgow, ecco i coniglietti a NY, l'ultimo film di Sony Bravia. Play-doh è il titolo, per il materiale usato. Tutta plastilina, niente 3d. Incredibile.

'The BRAVIA advert is made up of stop frame / motion animation, in which objects are moved by very small amounts between individually photographs frames – a very long and arduous process. Over a period of three weeks, 40 animators were responsible for 189 2ft bunnies, 150 1ft cubes, a 30ft giant rabbit and a 10ft x 20ft purple wave – all made from 2.5 tonnes of plasticine. Never before have so many animators worked together on the same scene. For one of the multiple bunny scenes, four hours was spent with around 40 animators and sculptors to generate four seconds of footage. Up to six cameras recorded each shot and the final 60 second spot will be constructed of approximately 100,000 stills.'

La musica è un pezzo del 67 degli Stones, She’s A Rainbow.

Una versione del video con risoluzione più alta vale la pena di vederla su www.bravia-advert.com, Passion Pictures, and adcritic.com. See the Play-Doh ad as a 6 mb quicktime video at Ads of the World.

Ho trovato anche il making of. Da vedere.

mercoledì 10 ottobre 2007

LIBRI DA LEGGERE


Visto che mi chiedete ogni volta i libri da leggere, eccoli.
Quelli che vale davvero la pena:
- La parola immaginata, di Annamaria Testa, letto appena uscito un po' di anni fa
- C'ero una volta, di Lele Panzeri, letto l'anno scorso e piaciuto un sacco
- Il manuale di tecniche pubblicitarie di Lombardi, vari capitoli necessari
- Creative advertising, più da guardare che da leggere
- I creativi italiani, letto più di vent'anni fa, necessario forse ancora oggi
- Il libro di Ogilvy, quello di Reeves, assolutamente
- Mille di questi slogan, raccolta di slogan italiani da avere
- La marca postmoderna di Semprinì, brillante e verboso da buon francese, ne parleremo
- La fabbrica degli spot è arrivato anche a me, conosco l'autore e anche il contenuto, ma interessante e documentato
- Lehman, come si realizza una campagna pubblicitaria, un bigino utile
- Bartezzaghi, non ne ho la più squallida idea, imperdibile
- Le osterie d'Italia, da tenere sempre in auto.
Ce ne sono altri che mancano da quelli che avevo sulla scrivania ieri. Alcuni li sto cercando affannosamente perchè non so più a chi li ho prestati:
- Cernuto Pizzigoni, Il mal d'idea
- Pirella, Copywriter mestiere d'arte
- Seguela, Hollywood lava più bianco
Naturalmente gli annual degli Art director club, e Luerzer Archive.
Ma soprattutto, e qui è cambiato tutto negli utlimi due o tre anni, la rete, youtube, adsoftheworld, le decine di siti e di blog in cui si trova tutto quello che esce nel mondo, i commenti, le storie, le immagini.
Ah, se guardate bene sulla mia scrivania c'è un indizio di una campagna che ho fatto qualche anno fa e che ancora adesso mi piace. Chi la trova un +.

BRAINSTORMING WORKS









Grazie all'ottimo lavoro di Valentina Mottana detta Motty, ecco il nostro brainstoming impaccehttato e pronto per l'uso. E anche analizzato. Concordo al 99%.
Analisi di Valentina
Le macro aree che mi sembravano più rilevanti sono:
1) Elementi dell' IDENTITA' della Cattolica: da valorizzare, da sdrammatizzare o da capire.
2) Lamentele legate a "PROBLEMI TECNICI": cose che ci sono ma chevorremmo cambiare. Ho individuato quattro desideri legati a questi problemi: maggiorsemplicità/velocità dei processi, dilatazione degli spazi, varietàdell'offerta e risparmio.
3) "UNICATT DREAM", ovvero l'università che ancora non c'è ma chevorremmo: con più informazione/comunicazione capillare, maggior brio,coinvolgimento e tecnologia al passo coi tempi.
4) Infine il macrotema del RISPETTO, declinato in: rispetto perl'ambiente (Environment), per lo studio o per le altre persone ingenerale (fumo, dress code..).
Secondo la mia opinione i temi più "papabili" per la campagna sonoquelli legati al rispetto: potremmo proporci il fine di invogliarealtri studenti a comportarsi in modo da migliorare la qualità dellavita in università. I "problemi tecnici" e "unicatt dream" hanno l'inconveniente di essere(forse) difficilmente risolvibili con una campagna Ambient, chepotrebbe però sensibilizzare su alcune particolari issues (ma abbiamodetto che ci rivogliamo agli studenti e non tanto all'istituzione,giusto?), oppure possono dare spunti, insieme ai temi dell'area"identità", su come realizzare la campagna: per capire che genere dicomunicazione impostare (briosa, colorata, "tecnologica" ma che nondimentichi le tradizioni e la storia del nostro ateneo..?).Consapevole che una mappa concettuale è pur sempre una presa diposizione, aspetto critiche, commenti e suggerimenti.

martedì 9 ottobre 2007

LEZIONE 2. GLI STILI CREATIVI








Domani lezione fondamentale da non perdere per nessuna ragione, i più grandi creativi di tutti i tempi. Per riscaldamento, ecco un quiz: chi sono gli autori di questi annunci?
Pregnant man.................
Think small...................
Avis n.2.......................
Schweppes....................

REGOLE D'INGAGGIO

Scrive Elena:
Una cosa vorrei capire, noi studenti possiamo inserire immagini e files nel blog?

Risposta:
Il blog è un luogo di stimoli e spunti quindi i vostri contributi sono graditi, anzi necessari. Ma ci sono alcune condizioni:
- meglio inserire qualcosa di veloce e facilmente processabile, altrimenti la velocità mentale del blog rallenta, quindi una immagine, un filmato, non cinquanta, perchè poi non li guarda nessuno, e possibilmente accompagnato da qualche breve riga di spiegazione o domanda
- nella rete di stimoli ce ne sono milioni, quello che vorrei fare è selezionare quelli interessanti per noi
- il tema di fondo è la creatività nella comunicazione, quindi segnalare annunci, spot, ambient e quant’altro che siano talmenti belli o talmente brutti da far discutere
- un altro tema è cosa farò da grande: esperienze, suggerimenti, curriculum, stages
- e poi la teoria, e quello dovrei inserirlo io, con piccole e grandi storie, ma perchè no anche voi

- e comunque io faccio da filtro altrimenti perdo il filo

Spero che Elena sia d'accordo. Per esempio, il sito che lei segnala
http://www.faceyourpockets.com/index1.html.
è caruccio, ma forse non è proprio quello di cui trattiamo noi.
O magari mi sbaglio.


BEST OF THE DAY

Due passaggi. Ci vogliono due passaggi per arrivare a un'idea: l'auto con soli due posti diventa l'auto senza posti dietro, e i posti dietro mancanti sono quelli per il killer. Più che pensiero laterale, retropensiero.

L'AMAREZZA DI MARTINA

Ieri mi è arrivato questo messaggio. Ho chiesto il permesso di pubblicarlo perchè dice cose su cui vale la pena riflettere. Grazie a Martina e a tutti quelli che cercano, soffrendo ogni giorno, di tenere vivo il cervello.

Buongiorno prof!
Scusi se la chiamo così, in realtà non sono una Sua studentessa... ma mi piace l'idea di avere ancora un "prof"!
Per caso - o per fortuna - sono capitata sul Suo blog, e da allora lo visito più o meno tutti i giorni.
E Le vorrei dire grazie.
Leggere il Suo blog mi rimanda per un attimo alle lezioni che facevo anche io... qualche vita fa...una palestra indispensabile!!
Faccio la grafica in un piccolo studio, e anche grazie agli spunti dati da Lei cerco di combattere contro il pericolo peggiore di tutti i "creativi" (...) di professione: le incrostazioni.
Quelle incrostazioni che nel tempo ti si creano sulla parte del cervello che ha il compito, appunto, di "creare", di produrre idee non scontate, di fare sempre un passo in avanti e di non fermarsi alla prima soluzione ma di cercarne sempre qualcuna in più... A dire la verità, prof, non ho ancora capito se è una parte di cervello o piuttosto di cuore che ha queste funzioni, ma poco cambia... Il pericolo incrostazioni è sempre in agguato!
Tempi sempre più stretti, clienti poco coraggiosi e dalle pretese molto dozzinali, budget ridicoli da non sforare,... le incrostazioni tolgono aria alle idee, tarpano le ali all'entusiasmo, lentamente sclerotizzano l'immaginazione.
Insomma prof la realtà del lavoro è ben diversa da quella che i Suoi colleghi mi avevano fatto sognare nelle "session" di progettazione creativa...
Ecco allora, magari, tra uno spunto creativo e l'altro, lo dica ai Suoi studenti, che la realtà non è solo idee geniali e campagne rivoluzionarie... Magari lì per lì qualcuno La incolperà di far scricchiolare qualche sogno... ma nel tempo i Suoi studenti La ringrazieranno per quella secchiata gelata di realtà.
Io, almeno, lo farei al loro posto... Gli dica che gli stimoli non gli verranno sempre dati così automaticamente, che le belle sfide non saranno sempre bloggate e poi discusse insieme, che i suggerimenti per dare di più devono imparare a regalarseli da soli.
Perchè ci facciamo un gran bel regalo quando andiamo quotidianamente a stuzzicare "quella parte di noi che teme le incrostazioni".
Beh, allora, auguri prof, grazie ancora, e... alla prossima lezione!
Martina

ALTA SCUOLA


Non commento. Vorrei la vostra opinione, ma un po' ragionata.

lunedì 8 ottobre 2007

MA CHI HA VOLUTO QUESTA CAMPAGNA?





















Sempre by Lorenzo.

BEST OF THE DAY




Ogni giorno l'annuncio stampa o il film o l'ambient più bello in cui si inciampa. Potete suggerirli anche voi. Alla fine faremo la classifica finale.

L'abbraccio delle parole l'ho visto a una presentazione e mi è rimasto in mente per mesi, l'ho trovato per caso oggi. Lo trovo bellissimo. Quante volte sono andato vicino a questo concetto, usando le parole, le lettere nella loro materia. Ma spesso veniva fuori una cosa fredda o cervellotica. Qui invece c'è emozione. The best of the day.

LE MIE FISSE DA COPY SENIOR



Mi è chiaro: non posso fare in aula quello che faccio in agenzia. Qui, se uno mi porta dei puntini, dei punti esclamativi, qual è con l'apostrofo, xchè abbreviato me lo mangio. Certo, se uno è talmente bravo da usare gli idioletti, nel senso che li cita, li prende in giro, ne fa una parodia, è un genio. Ma se uno li subisce, cioè li parla e li usa senza saperlo allora è un'altra cosa. Quindi, visto che a scuola non insegno copywriting, lascio a tutti la libertà di accettare i miei commenti, applicarli o respingerli, e di scrivere con la propria lingua. Basta che sia la propria.

STRISCE PEDONALI




Bin your butts da Christian. Meditare.

Omino Bianco da Silvia. Chapeau.


domenica 7 ottobre 2007

BLOGGIN WEEKEND



Non mi era mai successo: ho praticamente passato il weekend andando continuamente a vedere i commenti che arrivavano via via. Non ho un pc a casa, e uso quello che trovo. Non li ho contati, ma ne sono arrivati decine. Grazie, sono molto contento. Mi sembra una cosa bellissima.

Mi piacerebbe:
- più commenti, siamo in 62. al momento i commentatori saranno 10-12
- commenti più brevi, per non perdere velocità e fluidità
- contributi visivi, idee o immagini, altrettanto veloci e facilmente processabili

UNA CAMPAGNA O UNA PRESA IN GIRO?


http://www.spotanatomy.info/index.php/2007/10/03/sempre_e_ancora_il_genio_di_toscani

Qualche commento dal blog:

Comincio a capire l'approccio alla comunicazione di Toscani:
brief. parlare bene dei ragazzi calabresi.
esecuzione: foto di ragazzi calabresi che sorridono (e basta)
brief: parlare di anoressia.
esecuzione: foto di un'anoressica (e basta).
brief: parlare di bella sanità.
esecuzione: foto di una bella sanitaria (e basta).

Secondo me, il poco pubblicitario e tanto parac**o, Toscani voleva solo prenderli in giro per l'assurdo brief e il ministro c'è cascato in pieno.
Mi vergogno di essere un pubblicitario italiano.

E man mano che i conati avanzano, guardo con occhi atterriti il layout...
Il font: brutto da morire... tipico font utilizzato sulle casse di legno che vengono spedite e sui mezzi militari. Uno stencil, il massimo richiamo alla guerra direi. Oltretutto ROSSO.
E lei? Una faccia finta da morire, con una divisa che tutto ricorda tranne quella delle vere infermiere che troviamo negli ospedali. Il copricapo? Direi che la signorina è svizzera.

Quindi il buon Oliviero, per festeggiare 30 anni di buona sanità, ha utilizzato tutti elementi che di italiano non hanno nulla e soprattutto ricordano molto da vicino icone legate alla guerra e, attenzione, alla CROCE ROSSA!!!
Toscani ha appioppato una campagna per la croce rossa al ministero della salute.
Ah ah ah ah!!! Che vergogna ragazzi.
1,5 milioni dei nostri euro per questa schifezza.
E non commento la head.
Sarei subito censurato dal blog master.
Ma che ca**o significa questa campagna signor MINISTROOOOOO!!!!!!!!
Vergona, vergogna, vergogna!

Ma siamo fuori di testa? Basta, basta, basta.
1. Ma perché' dovevano fare la campagna. perché"? Cosa devono dire? Cosa?
2. Perché' a Toscani la realizzazione? Perche'? Hanno indetto una gara forse ed e' stata vinta dal fotografo?
Sono furibondo. Sarebbe bello invitare il Sig, Oliviero a rispondere alle nostre critiche su questo blog... E' mica possibile?
Spero che anche Grillo ne parli un pochino, darebbe maggiore visibilità' a questo scempio di comunicazione. L'ADCI che dica qualcosa?

sabato 6 ottobre 2007

PASSIVE SMOKING KILLS





Ecco cos'è un'idea. Guarda qui. Veloce, elegante, efficace. Non spaventa, ma colpisce.
Advertising Agency: CHI and Partners, UKExecutive Creative Director: Ewan PatersonCreatives: Wayne Robinson, Matt CollierCopywriter / Art Director: Simon Hipwell

DAL NOSTRO INVIATO A NY CITY





La nostra inviata speciale Joice ha scattato delle foto a NY e le ha inviate per un confronto con l'annuncio dell'infermiera. In realtà, il confronto non è omogeneo: quella di Toscani è una campagna istituzionale ministeriale, mentre queste promuovono cliniche private o trattamenti. Quella sulla pianificazione familiare mi sembra di 'education'. Non commento per primo. Voglio sentire prima voi.

venerdì 5 ottobre 2007

PUNTO DAI PUNTINI


Umberto Eco, Diario minimo

Tra mail, sms, commenti, curriculum sono infestato dai puntini. Mi prude da tutte le parti. Devo prendere appuntamento con un lessicologo e farmi prescrivere qualcosa di efficace. O sarà meglio un glottologo?

PANE AMORE E ZERO CREATIVITA'



Tre campagne di Toscani affligono gli italiani. Quella con la modella anoressica, che è furba ma per lo meno fa discutere, e altre due: Ministero della Salute e Genertel. Soliti faccioni, generico amore, nessuna idea. Quella sulla salute poi è veramente sbagliata, i ventenni che ne sanno di Pane amore e fantasia? E la faccia rubiconda della infermierina anni 60? Ma come fa il Ministero della Salute con i problemi che ci sono ad avere il coraggio di lanciare una campagna così?

E' UN LAVORO SPORCO MA QUALCUNO LO DEVE FARE


A proposito di ambient e guerrilla, a Milano sta partendo questa. Per promuovere il programma Lavori sporchi c'è un poster e uno speciale adesivo nei bagni di alcuni locali che si decolora e rivela il claim dell'operazione. Come si decolora? Questo è il punto. L'elenco dei locali lo trovi sul sito. Qualcuno può andare in bagno a verificare?








giovedì 4 ottobre 2007

DEFINIZIONI DI CREATIVITA'



Definizioni di creatività appena sfornate, ancora calde.

BRAINSTORMING TIME






Non proprio secondo le regole, troppo numeroso, aula molto formale, conduttore invadente e valutativo, annotatori bravi. Ma abbiamo provato a fare un brainstorming. Spunti parecchi, un po' sbilanciati sulla critica all'università. Probabilmente il mio brief è stato fuorviante. Comunque interessanti le osservazioni che ho sentito. Credo che se ci concentriamo su due o tre delle cose dette possiamo avere delle idee brillanti. Aspetto spunti e commenti.

mercoledì 3 ottobre 2007

EVOLUZIONE DI DOVE EVOLUTION

Il filmato Dove Evolution ha vinto il Grand Prix a Cannes, quest'anno. Lo conosciamo, bellissimo concetto, ne parleremo in una lezione. Il giorno prima della proclamazione dei vincitori sono andato a Cannes perchè volevo conoscere il creativo che l'aveva pensato, Tim Piper della Ogilvy di Toronto. Ero sicuro che avrebbe vinto. Tim è un ragazzo veramente simpatico e disponibile, che mi ha ricevuto sul terrazzo della sua camera d'albergo per raccontarmi tutta la storia. Tra parentesi, mentre tutti i creativi blasonati a Cannes vanno nei grandi hotel a 5 stelle sulla Croisette, come il Martinez o il Carlton, lui era in un residence economico lontano dal mare - lo stesso dove, per caso, ero io. Insomma, alla fine della chiacchierata, che ti farò vedere perchè l'ho filmata, mi ha mostrato il nuovo filmato a cui stava lavorando. Non geniale come Evolution, ma comunque forte e con una bellissima head. Adesso è in giro, si chiama Onslaught, e lo trovi qui

http://www.youtube.com/watch?v=JaH4y6ZjSfE

Prima lezione. Secondo blog.

3 ottobre 2007, appena tornato dalla prima lezione. Mezz'ora per organizzare l'aula, la C 120 è una stanza da 30 e verso l'una siamo in 60. Mi lamento un po' alla fine dell'ora dai bidelli (potrò chiamarli così?) , e loro si lamentano dell'Ufficio Lezioni, tutti i corsi sono nella stessa situazione, tutti gli anni così, ma è possibile, eccetera. Scommetto che se vado all'Ufficio Lezioni, si lamentano degli studenti. La lamentela è un oggetto a spirale, si avvita sempre verso il centro, oppure un nastro di Moebius, non ha un centro e continua all'infinito? In qualche modo però siamo riusciti a iniziare. Sessanta sono il doppio del Lab che facevo fino all'anno scorso, quindi devo trovare un approccio diverso. Come al solito, stragrande maggioranza di donne. Effetto selettivo della facoltà di lettere, penso. Quattro Valentine, tre Silvie. Qualche faccia nota, una decina di ex-lab, e poi provenienze varie. Ci conosceremo meglio. Qualche faccia vivace la vedo. Spero che ci sia energia e voglia di fare. Così, stipati nell'aula, seduti in terra, sui caloriferi, sembra una di quelle lezioni anni 70. Non male come atmosfera. A te piace?

Già mentre scrivo un paio di messaggi dal gruppo su Yahoo che chiedono informazioni sul blog e su blackboard. Devo dire che mi piace questa interazione virtuale, anche se è faticosa. Intanto, il mio blog su spazioblog è diventato ingovernabile, io stesso non trovo più niente. Perdonami, è il mio primo blog e ho pasticciato. MI sposto qui, mi sembra organizzato meglio. Vedrai che in un paio di settimane farò collassare anche questo. Ma e così che mi piace imparare, facendo disastri.

Pian piano cercherò di passare di qui le cose più interessanti, soprattutto voglio che funzionino i commenti.

Domani facciamo un brainstorming.